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GIORNALISTI. “Camporese assolto, sentenza esplicita"

“Il Direttivo del Sindacato giornalisti Veneto, riunito a Padova, esprime grande soddisfazione per l'assoluzione con formula piena, arrivata lo scorso 17 giugno, di Andrea Camporese ex presidente dell'Inpgi ed ex segretario di Sgv.Camporese era accusato di truffa e corruzione nell'ambito del procedimento sul crac Sopaf istruito dalla Procura di Milano e si è sempre detto estraneo ai fatti contestati, trovando la forza e la lucidità, nonostante attacchi strumentali e diffamatori, di portare a termine con senso di responsabilità il suo secondo mandato alla guida dell'Inpgi di contro a chi, fautore del commissariamento dell'ente, più e più volte ha invocato dimissioni ed evocato scenari catastrofisti. Si tratta di una sentenza, pronunciata con la formula “perché il fatto non sussiste”, che fa finalmente chiarezza su una vicenda vergognosa dal punto di vista del linciaggio mediatico di Camporese e di chi all'Inpgi e fuori, nel sindacato in primis compreso quello veneto, lo ha sostenuto e difeso.Il Tribunale di Milano ha sancito che Camporese ha agito in maniera corretta e nell'interesse dell'Istituto e quindi anche dei colleghi, attuando una gestione oculata e previdente in un periodo di profondissima crisi del settore, varando una riforma, la quale insieme alla stabilità dei conti ha salvaguardato per quanto possibile il vincolo solidaristico fra generazioni.Restano l'amarezza e la rabbia per le azioni di puro sciacallaggio che hanno ferito innanzi tutto Camporese e la sua famiglia, ma anche tutta la categoria, scrivendo una pessima pagina di cronaca e di storia, diffamando anche l’Inpgi e causando danni patrimoniali in via di valutazione.Il Direttivo di Sgv augura a Camporese di rientrare al più presto a pieno regime in attività e auspica di poter contare sul suo contributo qualificato per le sfide future del sindacato e della professione”.

Padova 28 giugno 2017

Andrea Camporese, ex presidente dell’Inpgi ed ex segretario del Sindacato giornalisti Veneto è stato assolto con formula piena – “perché il fatto non sussiste” – dalle accuse di corruzione e truffa nel processo milanese con al centro la finanziaria Sopaf dei fratelli Magnoni. Il pm aveva chiesto per lui una condanna a quattro anni e mezzo.«Giustizia è stata fatta – dichiara Monica Andolfatto, segretaria Sgv – non solo per l’amico e collega Camporese, ma anche per quanti, e siamo tanti, nel Sindacato veneto hanno sempre creduto nella sua estraneità ai fatti, schierandosi apertamente al suo fianco, incuranti dei ripetuti attacchi strumentali e sommari. Oggi è una gran bella giornata non solo per Camporese, per i suoi amici, per l’Inpgi, per il Sindacato, bensì per l’intera categoria, quella sana, quella che informa e non diffama».Fnsi, Lorusso e Giulietti: «Sbugiardato chi ha alimentato la macchina del fango»«L’assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste” di Andrea Camporese, nell’ambito del processo Sopaf, rappresenta la logica conclusione di una vicenda che in tanti, nella categoria, hanno creduto di poter strumentalizzare al solo fine di screditare l’Inpgi e gli altri enti dei giornalisti». Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. «In questo momento – proseguono – un pensiero affettuoso e un abbraccio vanno ad Andrea Camporese, che ha guidato l’Inpgi per otto anni con rigore, competenza e onestà, subendo in silenzio calunnie, attacchi e insulti. Ci chiediamo se gli orchestratori della macchina del fango avranno adesso il coraggio di chiedere scusa. Quel che è certo è che i teoremi e le quotidiane congetture di chi, in evidente malafede e per finalità che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, si erge a censore della categoria hanno trovato oggi una sonora smentita e subito una battuta d’arresto da parte della giustizia italiana, alla quale Andrea Camporese non si è mai sottratto».

La presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni: «Grande soddisfazione»È «grande soddisfazione»: così la presidente dell’Inpgi Marina Macelloni commenta la conclusione del processo Sopaf che ha visto l’ex presidente Andrea Camporese assolto con formula piena da tutte le accuse. «L’esito del processo – ha sottolineato in un comunicato – ha dimostrato l’assoluta correttezza dell’operato di Camporese. È la migliore risposta a chi in questi anni ha cercato di sfruttare la vicenda processuale per screditare l’Inpgi, i suoi amministratori e i suoi funzionari: come è emerso, l’istituto è stato invece gestito con la massima correttezza e competenza nell’interesse di tutti gli iscritti». «In questo momento – ha aggiunto – un abbraccio affettuoso va ad Andrea che ha subito in silenzio per tre anni attacchi e calunnie».

Il presidente di Casagit, Daniele Cerrato: «Una prova che non auguro neanche a un nemico»«Andrea è stato assolto, con formula piena. L’ho sentito ieri e oggi poco dopo la bella notizia. Ha passato tre anni e mezzo d’inferno personale e professionale, con gran parte della nostra categoria che confondeva la legittima contrapposizione politica e sindacale, intorno alle vicende dell’Inpgi, con la semina di accuse e sospetti»: è il commento di Daniele Cerrato, presidente di Casagit, alla notizia dell’assoluzione dell’ex presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese. «La prova che ha superato la persona Andrea Camporese non la auguro a un nemico. Come abbia potuto tenere insieme tutti i pezzi di sé e della sua famiglia mi resta ancora in parte misterioso. Voglio però sottolineare che quando uno o una di noi si assume responsabilità che hanno aspetti economici rilevanti accetta anche rischi personali rispetto ai quali, se qualcosa va storto, farà fronte con le proprie risorse, di soldi e nervi. Io spero che questa sia una lezione per la nostra categoria. Il resto, come sempre, è polvere», conclude Cerrato.

17 giugno 2017

Ho sempre creduto nella correttezza di Andrea Camporese tant’è che, in tempi non sospetti, l’ho invitato a Feltre alla presentazione di un mio libro ricevendone amichevole e circostanziata risposta, convinto come ero della sua assoluta estraneità ai fatti a lui contestati.

Non posso pertanto fare altro che esprimere la mia gioia per questa notizia che attendevo con assoluta fiducia (anche se la giustizia sovente lascia a desiderare), immiserito peraltro da quella macchina del fango che ora deve vergognarsi a vita, ove non avesse a presentare le debite scuse.

Ergo, ad maiora, caro Andrea, ed un forte abbraccio.

ARNALDO DE PORTI

Belluno-Feltre

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