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IL PUNTO n. 630 del 26 MAGGIO 2017 di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)

info e numeri arretrati www.marcozacchera.it

SOMMARIO: CAOS IN RAI – UNA CRISI DA VOUCHER – LEGGE ELETTORALE – TRUMP – CORTEI – VENEZUELA

In una settimana segnata dalle ennesime bombe di Manchester, di Atene e oggi dal nuovo attacco ai cristiani in Egitto è difficile trovare spunti positivi, ma dobbiamo disperatamente farlo o rischiamo di esacerbare tutti i rapporti umani. Avrei voluto condividere con tutti voi l’alba di stamattina pescando in mezzo al mio lago con una sensazione di bellezza e leggerezza che imponeva di alzare lo sguardo: torniamo a vedere queste cose e saremo tutti più sereni.

Approfondimento: MAMMA RAI

E' inutile mettersi a fare i moralisti: la RAI TV è sempre stata lottizzata dai partiti, gestita e organica alla DC nel sua fase di debutto, poi divisa a mezzadria tra DC-PCI e socialisti (un canale ciascuno) fino al '94 è ora un sicuro feudo del PD. Quello che però sta succedendo a Viale Mazzini supera in questi giorni addirittura il consueto livello di lottizzazione.

Il direttore generale Dall'Orto era stato imposto dall'ex premier Renzi come “persona sua” con pieni poteri per presidiare l'azienda ad ogni livello ma – forse non avendolo fatto a sufficienza – ecco che Renzi ora lo ha ora scaricato tanto che il suo uomo si è ritrovato senza appoggi e con l’aperta rivolta del lottizzatissimo consiglio di amministrazione.

I commenti sono unanimi: Renzi vuole una TV di stato ancora più incentrata su di lui in vista delle elezioni e quindi solo presidiandola ancora più strettamente può stare tranquillo.

La schiavitù della TV al premier per procura (Gentiloni, com'è noto, è solo un prestanome) non la si vede solo in termini di vertice ma ovunque e a tutti i livelli.

Invano il commissario anticorruzione Cantone ha denunciato irregolarità per 21 delle ultime 22 nomine ed assunzioni di vertice, effettuate in spregio alla legge: non se lo è filato nessuno – a cominciare dai magistrati – tutto è continuato tranquillamente e, anzi, lo steso Cantone si è trovato emarginato e sotto silenzio.

In Rai è quindi una rincorsa a farsi più bello/a davanti agli occhi del reuccio di Firenze e – a seconda del livello di ossequio – non solo si salta da un Tg all'altro, ma anche si monopolizzano i diversi programmi di intrattenimento, le rubriche, i dibattiti, i presentatori.

Fazio – per esempio – è ovunque e si lamenta ancora, ma l’andazzo è identico anche nelle rubriche e nelle reti più marginali, come RAI STORIA che è un monocorde inno alle tesi della sinistra soprattutto per la storia contemporanea; filmati, commenti e commentatori: tutti in linea con la voce del padrone.

Non è un caso che la sinistra controlli in modo asfissiante il mondo del cinema, del teatro, della cultura, dello spettacolo, del giornalismo: è una continua auto-promozione e sponsorizzazione reciproca.

QUANDO IL CENTRO DESTRA HA AVUTO QUOTE DI POTERE LE HA AVUTE AI VERTICI MA – SISTEMATA QUALCHE VELINA – REDAZIONI, GIORNALISTI ECC. SONO RIMASTI INOSSIDABILI AD OGNI CAMBIAMENTO: pochi (mi viene in mente solo Marano) hanno lavorato seriamente per cambiare qualcosa dal punto di vista della linea politica.

I cittadini pagano e tacciono, ora il canone RAI – grazie a Renzi, in versione Babbo Natale – addirittura si paga obbligatoriamente con la bolletta dell’energia elettrica: un prelievo forzoso anche se non guardate alcun canale RAI e sul quale nessuno ha facoltà e diritto di intervenire o protestare. Intanto però questa mossa ha scaricato sulla Rai una fantastica pioggia di milioni che permette ai furbi di dribblare i limiti di stipendio imposti alla pubblica amministrazione (gli “artisti” sono fuori limiti – chissà perché – e così tutti sostengono di essere artisti, perfino Bruno Vespa).

Proprio Vespa è l’esempio fisico della catena di Sant’ Antonio: Vespa ospita e poi scrive libri, i libri li stampa la Rai, Vespa va a presentare i politici, i politici se lo tengono buono e così vengono invitati (non avete notato come le facce a Porta Porta siano sempre le stesse?).

Altro che TV di stato, questa è “TV di regime” e non è un caso che il pubblico scivoli poi verso altri canali: Mediaset, la 7, la nuova “Nove”.

Il privato guadagna, il pubblico perde una montagna di soldi (ma tanto poi paghiamo noi) e ci impone pure la lezioncina quotidiana di presunta democrazia, è mai possibile continuare così?

VOUCHER
Sono ormai passati tre mesi da quando il governo ha deciso di cancellare improvvisamente e per paura di un referendum il sistema dei voucher per i lavoratori saltuari.

Era annunciata una riforma del settore e qualche nuovo strumento, ma ancora non si è visto nulla.

Nel frattempo crolla l'occupazione e si dà spazio al lavoro nero con le aziende disperate perchè non sanno come fare. Siamo veramente all'assurdo: se si deve cambiare un sistema prima lo si studia a fondo, si approva poi il cambiamento e solo quando entrano in vigore le nuove norme si elimina il sistema precedente. Qui si è cancellato tutto dicendo che non funzionava per abusi (ma allora erano quelli da eliminare) lasciando tutti nel buio normativo. .

“Paura” da referendum? Credo che gli italiani siano molto meno stupidi di quanto pensino a Palazzo Chigi e oggi comprendono bene che è meglio un lavoro ridotto piuttosto che non averlo e non approvano certo il conseguente ricorso al “nero”. Forse la CGIL non aveva dietro di sé la maggioranza e quindi – al concreto – tutto il paese adesso paga per una faida interna alla sinistra.

LEGGE ELETTORALE
E' un tema per i soli “addetti ai lavori” ma che determinerà il futuro del nostro paese. Qualsiasi scelta è opinabile e gli italiani dovrebbero capire l'importanza di avere un sistema che permetta di governare senza troppe ammucchiare e per un minimo di stabilità, ma soprattutto di poter eleggere parlamentari qualificati e non con liste “bloccate”.

Se ci si lamenta per la caduta di capacità e preparazione della classe politica come si possono poi sostenere sistemi elettorali dove non sia neppure possibile una scelta tra persone, ma dove ad essere eletti saranno solo gli amici dei leader?

I MISTERI DI TRUMP

Che Trump sia stato catalogato da subito tra i “cattivi” è fuori di dubbio, in più ogni giorno le news contro di lui forniscono un fantastico esempio di come non si riesca mai a capire quanto siano vere e quanto siano preconcette.

Prima è stato accusato di essere diventato presidente grazie a misteriosi hackers russi che lo avrebbero favorito, ma come sia stato possibile e in che modo lo abbiano fatto, questo non si sa.

Poi l’accusa di aver passato notizie confidenziali al ministro degli esteri russo in visita ufficiale a Washington.

Prima si era parlato di info segretissime per scoprire bombe sugli aerei grazie nascoste nei computer, poi di aver invece segnalato una “talpa” facendola saltare, poi di aver passato (sempre ai russi) non si sa quali informazioni sulla sicurezza nazionale. Ogni giorno il Washington Post e il New York Times lo bombardano di accuse, ma quanto concrete?

Poi ecco il Trump che quotidianamente ci mette del suo : urla contro i musulmani, chiude improvvidamente le frontiere (ma gliele riaprono subito fino al varo di un nuovo decreto più formalmente corretto), lancia una guerra all’ ISIS e poi finanzia con armamenti per 110 miliardi di dollari l’Arabia Saudita che di terza mano aiuta i terroristi (e quindi le armi americane rischiano di finire nelle mani sbagliate). Anche con la Siria Trump tiene un atteggiamento ondivago lasciandosi suggestionare dai media anti-Assad, “apre” a Taiwan e poi si richiude, passa da Gerusalemme e ha parole di plauso sia per gli israeliani che i palestinesi… Alla fine c’è solo una grande confusione dove le cose più importanti (come il suo progetto di riforma fiscale) non sono state adeguatamente spiegate almeno per capirne la sostenibilità.

Grande statista, millantatore, apprendista stregone o azzeccagarbugli? Vedremo…

CORTEI
Tre cortei lo scorso week end per le strade italiane: a Milano decine di migliaia di persone (poi salite addirittura a “centinaia di migliaia” per alcune fonti di stampa della sinistra) hanno sfilato “contro i muri”, mentre a Perugia marcia dei M5S verso Assisi per ottenere il “reddito di cittadinanza”, a Roma lungo corteo del “Movimento per la vita”.

Del primo hanno dato collegamenti in diretta a riempito le pagine dei giornali, del secondo se ne è parlato a piè di pagina e con filmati nei TG, del terzo – pur colorato, affollato e benedetto da papa Francesco – non ne ha praticamente parlato nessuno, ignorato anche dalla Rai e da Televideo.
Il sindaco Sala a Milano ha parlato dei “diritti dei migranti”, Grillo del “diritto di cittadinanza”, ma dei “doveri” – per esempio verso i bambini indifesi – non parla mai nessuno.

Una società si basa su diritti e doveri di ogni cittadino, non solo sui diritti, ma questo ce lo si dimentica sempre.

VENEZUELA
E' salito ad oltre 60 il bilancio delle vittime della polizia durante le proteste in corso in Venezuela dove milioni di persone si schierano e scendono in piazza contro il dittatore Maduro che in settimana ha deciso di adottare una nuova Costituzione pur di emarginare il Parlamento che l'ha messo in minoranza.

Una situazione assurda che impone l'attenzione internazionale e che ha anche venature ridicole. Venerdì scorso, per caso, sono passato da Piazza a San Babila a Milano, dove ho notato una cinquantina di simpatizzanti di un non meglio identificato “Partito Comunista” che, con alcune bandiere venezuelane, protestavano PRO Maduro con lo slogan “Giù le mani dal Venezuela”.

Quattro gatti, ma il giorno dopo la Tv pubblica venezuelana annunciava “L'Italia si schiera con il presidente Maduro” il che la dice lunga sulla manipolazione dell'informazione in quel paese sudamericano.

UN SALUTO A TUTTI

MARCO ZACCHERA

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