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ED IL DEBITO PUBBLICO…. CHI LO PAGA ? IL GOVERNO NE PARLA POCO. 2.260.000.000.000 di Euro

Il debito pubblico italiano che, come tutti sanno, si attesta sui 2.260 miliardi di euro, cifra spaventosissima per la situazione del Paese in relazione al quale, almeno mio parere, il governo sta “tergiversando”, rischiando l’imponderabilità degli eventi che si manifesteranno nel giorno in cui detto debito non potrà più procrastinare la sua corsa, è cosa seria.

Non sono infatti i pochi milioni di euro di entrate che ogni tanto (invero quasi mai) spargono ottimismo rincuorando la pubblica opinione mediante esternazione, da parte politica, di un panorama di…inversione della posizione debitoria, ma, al contrario, è il consolidamento quasi tacito di una situazione gravissima che detti politici forzatamente ed ipocritamente decantano impropriamente per darsi coraggio e continuare, che sta preoccupando davvero fino a quando, tutto d’un tratto, ci sveglieremo di soprassalto da una posizione di finto dormi-veglia di comodo.

Gran parte degli Italiani non si rendono conto che la situazione è tragica e che, le piccolissime punture di ottimismo infatti che ogni tanto inietta il governo, altro non sono se non “autocertificazioni di merito da parte degli addetti ai lavori” per poter tranquillizzare il popolo e poter proseguire fino a quando non ci cadrà qualche tegola in testa…e gli stessi politici saranno costretti alla resa, soprattutto delle loro poltrone a tempo x…, ma reddittizie fintantoché essi riescono a stare incollati ad esse.

Ci rendiamo conto, tanto per farmi capire meglio con il solito esempio retorico che, chi nasce domani, ha già un debito sulle spalle di 35.000- 40.000 euro circa ? Questa sarà anche una storiella che rende meglio l’idea, tenuto conto che anche lo Stato può far debiti, però li dovrebbe fare solo se sostenibili e non, come nel caso di specie, debiti che, all’evidenza dei parametri non solo UE, appaiono del tutto inestinguibili per il loro macroscopico ammontare, tanto da poter parlare di essere più vicini, se non addirittura dentro, ad un vero “default”.

Se banche, assicurazioni, privati chiedessero, in veste di maggiori creditori, come è nel loro diritto, di essere rimborsati, che farebbe lo Stato che non ce la fa neppure a pagare gli interessi se non con stratagemmi che inventa “last minute” ? E cioè facendo ulteriori debiti sperando che il PIL cresca ?

Se in banca si dovesse giudicare lo Stato italiano alla stessa stregua di una società (e lo dico come ex funzionario di banca di interesse nazionale in pensione) , questo non solo sarebbe da considerarsi strafallito, ma fors’anche i suoi amministratori sarebbero tutti in galera per bancarotta più o meno fraudolenta.

Aspettiamo la ripresa continuando a sperare ? E nel frattempo ci consoliamo perché la Grecia è messa peggio di noi ?

ARNALDO DE PORTI Feltre

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