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Ex convento Agostiniani a Lecce. Bene la fine del restauro, ma neanche l’auspicato rifacimento dei marciapiedi ha abbattuto le barriere architettoniche

Come al solito le fotografie la dicono più di qualsiasi parola. Quella che dovrebbe essere una grande e nuova opportunità per un'intera città, l'imminente “fine lavori” di restauro di un complesso monumentale “dimenticato”, quale l'ex monastero degli Agostiniani e la relativa chiesa a Lecce con grande dispendio di risorse pubbliche, si rivela apparentemente fruibile per i soli normodotati, se i lavori appena ultimati di rifacimento dei marciapiedi presentano evidenti lacune in termini di abbattimento delle barriere architettoniche. Ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono cittadini sbalorditi a segnalarci attraverso le fotografie ed i loro commenti, quanto accade nella città di Lecce dove le grandi opere quasi ultimate si rivelano piccole, se ad essere sorprendentemente dimenticati sono sempre coloro cui è impedita la libera fruizione degli spazi pubblici. E la questione appare ancora più assurda se si rammenta che tutte le opere pubbliche specie se di nuova realizzazione o interessate da lavori di rifacimento, come i marciapiedi in questione, dovrebbero attenersi alla nota disciplina e ai regolamenti in materia di abbattimento delle barriere architettoniche e favorire la creazione di appositi percorsi, mentre chi dovrebbe garantire tali semplici accortezze, pare dimenticarsene. Non vogliamo azzardare che sia stata la fretta preelettorale a determinarne la realizzazione che è visibile passando fra viale De Pietro e via Argento, o se lo è stato, altrettanto frettolosamente vi si rimedi, tanto a pagare sono sempre i cittadini.

Lecce, 11 maggio 2017

Giovanni D’AGATA

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