INSIEME per gli italiani. IL TURISMO

di Carmelo Cicala Presidente di INSIEME per gli italiani

Il turismo rappresenta il vero petrolio per l’Italia che detiene da sola il 50% di tutti i beni archeologici del mondo. Oggi molti discendenti di emigranti italiani esprimono un grande desiderio di conoscere il Paese dei loro avi ma non dispongono dei necessari mezzi finanziari.

Considerando i viaggi vacanza, i corsi di lingua e di studio, le cosiddette “visits Home” cioè vacanze dei discendenti degli emigrati in Italia nei luoghi di origine o il fenomeno inverso di italiani in visita verso parenti o discendenti all’estero, i viaggi di affari relativi all’interscambio della piccola e media impresa, ci troviamo al cospetto di dati e numeri di tutto rilievo (Tabelle 20-22). Meta di questi viaggi per affari o per turismo, sono gli Stati Uniti, il Belgio, la Germania e la Francia. Metro di queste statistiche sono gli alloggi occupati dai viaggiatori nelle loro visite. Si è constatato infatti che un terzo di questi alloggia in casa di parenti oppure di amici. Stesso rilevamento per quanto riguarda gli stranieri invece viaggiatori in Italia conta una crescita tra il 2006 ed il 2010 di ospiti presso case di parenti o amici se non addirittura in case di proprietà: “sulla scia di numerosi studi sul bi localismo e il transnazionalismo in ambito migratorio e post-migratorio, si può ragionevolmente immaginare che in questo flusso una quota importante è legata ai ritorni nelle zone di origine legate ai flussi migratori lontani o vicini nel tempo (Loretta Baldassar: Visits Home. Migration Experiences between Italy and Australia, Victoria Melbourne University Press, 2001).” Ora, questo dato di fatto deve portare a determinare una migliore organizzazione per agevolarne ed incrementarne l’attuazione. Se pensiamo che nel 2009 i viaggiatori stranieri in visita in Italia riconducibili a zone caratterizzate da forte emigrazione italiana, hanno portato nelle casse dello Stato italiano un guadagno pari allo 0,27% del Pil italiano in quell’anno cioè 4.122 milioni di euro. Incentivare il fenomeno significa offrire ospitalità anche a quanti non hanno riferimenti di amici o parenti, significa relazionarsi in regime di reciprocità anche nei riguardi delle visite per l’estero. Significa protrarre e continuare in questo senso offrendo ospitalità anche a quanti non hanno disponibilità economiche che possano permettere soggiorni fuori i confini patri. Insomma, lo stato di cose relative alla nostra emigrazione all’estero, offre tutta una serie di sviluppi che in termini economici possono rappresentare una vera e propria voce di bilancio rilevante.

INSIEME si fa promotore di una politica di sviluppo turistico che tenga conto della presenza degli Italiani all’estero attraverso: a) la costituzione di pacchetti turistici intesi a favorire i viaggi in Italia degli Italiani residenti all’estero; b) biglietti convenzionati per giovani e anziani; c) rilancio delle case in multiproprietà; d) scambi di abitazioni; e) viaggi con pagamenti rateizzati. Intende anche promuovere viaggi culturali all’estero per far conoscere la storia dell’Italia e degli Italiani scritta all’estero. Un ruolo fondamentale lo potranno ricoprire gli enti locali.

In collaborazione con le Università, attraverso i Comites e le organizzazioni di volontariato supportate dagli Istituti di Cultura italiani in patria ed all’estero, sarà possibile cercare convenzioni specifiche con pacchetti turistici agevolati per favorire i viaggi per e dall’estero soprattutto per i giovani e gli anziani con ridotte o senza possibilità economiche. Oggi ci troviamo ad avere a che fare con flussi migratori variegati ragion per cui è necessario e conveniente aggiornare il rapporto e le soluzioni tra l’emigrazione e lo sviluppo economico. Gli studiosi parlano, a questo proposito, di “nuove mobilità” il che la dice lunga sugli spostamenti di italiani verso l’estero. I dati sulle esportazioni del made in Italy sono un indice assai significativo che segna il legame tra la produzione e gli italiani all’estero: l’1,6% rispetto al Pil totale. Si pensi al contributo che l’emigrazione italiana ha dato nel 2011 attraverso le sue rimesse: lo 0,03% del Pil. Le autorità locali, gli enti locali in generale che hanno visto i loro territori trasformarsi, proprio in virtù della emigrazione patita, nel settore turistico agevolando le visite presso parenti o amici in Italia.

E noi vogliamo deliberatamente passare una pialla su tutto ciò? Davvero c’è ancora qualcuno che cieco e sordo a questi dati, nonostante i maltrattamenti costanti, dichiara che gli italiani all’estero debbano sparire tra le cose italiane, dalla politica e dalla società? INSIEME non concepisce questo atteggiamento, lo combatte con la forza dei numeri e delle ragionevolezza. Basta trovare la strada politica per far approdare in parlamento questi temi, per presentarli in tutta la loro portata e valenza sociale ed economica. Basterà lavorarci seriamente con l’ausilio dei monitoraggi territoriali e sulle presenze istituzionali italiane nelle sedi estere.

In “Leggi il documento” il modulo di adesione ad INSIEME per gli italiani

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