IL PUNTO n. 624 del 14 aprile 2017 di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)

SOMMARIO: CRISTIANESIMO E ISLAM – MISTERI ECONOMICI – AMENITA’ CARCERARIE – MAGDI ALLAM A VERBANIA

Sono preoccupato per quanto rischia di succedere in Corea del Nord con il destino del pianeta affidato ai capricci di un impresentabile pazzo scatenato che guida una nazione alla fame, ma che il mondo non riesce a fermare.

Non capisco come mai in Siria proprio nel momento in cui Assad stava vincendo la guerra civile con l’aiuto russo sia stato così folle da usare inutili armi chimiche mettendosi contro l’opinione pubblica mondiale, mentre sinceramente ridacchio sulle stratosferiche balle che ci sono state raccontate sulla nuova “manovrina” economica.

Ma e Pasqua e con l'augurio che sia veramente di resurrezione per tutti è allora soprattutto il momento giusto per riflettere su un tema importante: i nostri rapporti con l’Islam e come l’Europa stia purtroppo uccidendo sé stessa.

Approfondimento: CRISTIANESIMO E ISLAM

E’ Pasqua, la festa più importante per ebrei e cristiani, anche se svilita in una sarabanda di uova e colombe farcite. E’ forse il momento più giusto per riflettere un momento su che cosa rappresenti oggi questa festa religiosa, ma soprattutto sul “come” ciascuno di noi si confronti nei riguardi del cristianesimo e dell’incalzare dell’ Islam.

Mi sembra che si viva una contraddizione profonda: molti si lamentano dell’arrivo di troppi musulmani, criticano Ppa Francesco per le sue parole e gesti di accoglienza, protestano per le immigrazioni in Europa eppure non hanno più sentimenti religiosi o lo sono solo superficialmente.

Giulio Meotti, su “IL FOGLIO”, elencava nei giorni scorsi una incredibile lista di cancellazioni – in Gran Bretagna e in Europa – delle radici cristiane.

Correndo dietro al “politicamente corretto” ci stiamo auto-distruggendo e non vogliamo rendercene conto, influenzati anche da una campagna martellante che equivoca tra accoglienza e diritti, tra laicità, ateismo e rispetto religioso, ma che soprattutto non vuole ammettere che alla radice di questi atteggiamenti c’è il progressivo abbandono dei principi etici, morali, comportamentali che hanno permesso la costruzione della nostra civiltà, che non sono certo solo aspetti religiosi, ma che comunque li contraddistinguono. L’elenco delle abdicazioni è lunghissimo, il principale dei quali è ammettere progressivamente la sharia come fonte giuridica o conformare le proprie leggi o i propri costumi a quelli musulmani per “non offendere”, ma senza pretendere reciprocità.

In Gran Bretagna negli ultimi anni sono state costruite 423 moschee e chiuse 500 chiese, in alcuni casi – come la Hyatt United Church – sono state acquistate dalle comunità islamiche e sono diventate direttamente moschee, oppure pub o case private.

Non solo gli edifici sono convertiti, ma anche le persone. Il numero dei convertiti all'Islam è raddoppiato e spesso i più ingenui, disadattati o violenti abbracciano l'Islam radicale, come ha fatto Khalid Masood, il terrorista che ha colpito Westminster.

D'altronde se i cristiani in chiesa non ci vanno più (si stima che nel 2020 saranno di più in Europa i musulmani che i cristiani praticanti) è logico che queste siano le conseguenze, così come non possiamo stupirci se nelle nostre strade quasi tutte le mamme che girano con delle carrozzine siano musulmane.

Se andate negli USA o in Scandinavia non è così, ma lì le famiglie sono aiutate sul serio.

Credo che – fermo restando i diritti individuali di ognuno – lo sbaglio più grande sia il non pensare a queste cose, rimandare, non occuparsene.

Se i cristiani praticanti purtroppo sono pochi vi sono però una infinità di decisioni e comportamenti “pratici” che le autorità nazionali ed europee devono comunque prendere ogni giorno, ma se i cittadini-cristiani-elettori non manifestano il loro punto di vista la tentazione sarà di imboccare sempre di più le strade più grigie possibile “per non avere grane”.

Se vogliamo una inversione di tendenza è ora che i cristiani si interroghino, accrescano il loro “peso” nella società non per discriminare qualcuno ma per tutelare le prossime generazioni, almeno quelli che non desiderano che l’Europa perda definitivamente le proprie radici, il proprio senso, le sue caratteristiche.

Non sono solo quelle “religiose” ma tutte le forme civili del nostro stato e del nostro continente che sono fatte di cultura, storia, abitudini, tradizioni, valori, quelli che l’Europa esportava nel mondo nei secoli passati ma ora non più ed infatti è diventata vecchia, sterile, insicura, povera e decadente.

La prima cosa da chiedersi è come sia possibile che oggi vi siano ancora troppe differenze tra le diverse confessioni cristiane. Il 500° anniversario della pubblicazione delle tesi di Martin Lutero è una occasione importante per conoscerle meglio scoprendo come – per alcuni versi – il protestantesimo fu un anticipatore di modernità.

Mi spiace poi ascoltare ogni giorno critiche a Papa Francesco, soprattutto da chi interpreta la religione soprattutto come stabilità, forma, abitudini, orpelli, “chiesa” intesa come organizzazione secolare. A mio parere Francesco è invece una grande speranza perché rinnova a fondo il campo di Pietro e non fa che ricordarci ogni giorno come la fonte vera per ogni cristiano sia il Vangelo e non la struttura ecclesiastica e che lì vi sono indicazioni chiare, inequivocabili, precise su che cosa significhino “prossimo”, “tolleranza”, “accoglienza”, “doveri”, “impegno”.

Certo che ci vogliono delle regole, delle leggi chiare, che non sono accettabili abusi, ma questa è tutt’altra cosa: per me – cristiano – è il Vangelo che mi impone di aprirmi al prossimo, poi sarà invece il potere laico che deve imporre precise regole sociali difendendo principi solidi e stabili per ogni comunità obbligandone i membri ad una osservanza attraverso delle leggi adeguate. Io semmai – come cittadino cristiano – ho il diritto e il dovere di richiederle.

Lo stesso vale per le “forme” della chiesa cattolica che per essere credibile – a mio avviso – deve pensare di più alla “sostanza” del messaggio evangelico.

Per questo da sempre stimo molto di più tanti preti e suore in prima linea, soprattutto in terra di missione, che ossequiati cardinali vestiti di porpora.

Un cristianesimo “vero” impone con l’esempio, la correttezza, l’aiuto, lo spirito di sacrificio la propria visione del mondo e “nel” mondo, perché se giochiamo solo con la forma o la sterile tradizione la partita è perduta.

Certo non servono più le crociate ma, soprattutto nei confronti dell’Islam, si devono rivendicare e difendere senza violenza ma con chiarezza e senza subordinazione i propri punti di vista (ricordate il tanto criticato discorso di papa Ratzinger a Ratisbona?).

Ma il coraggio nasce dalla Fede, la Fede cresce se è coltivata, discussa, approfondita.

Se la società europea ci porta a neppure pensare a queste cose, l’Islam ha e avrà vinto in partenza.

SARA’ INTERESSANTE ASCOLTARE SU QUESTI TEMI LA TESTIMONIANZA DI MAGDI CRISTIANO ALLAM SABATO 22 APRILE ALLE ORE 18 PRESSO IL SALONE DI PALAZZO FLAIM A VERBANIA INTRA IN DIBATTITO DA ME MODERATO DURANTE IL QUALE VERRA’ ANCHE PRESENTATO IL SUO RECENTE LIBRO “IO E ORIANA” SUI SUOI RAPPORTI CON ORIANA FALLACI. CHI LO DESIDERA PUO’ POI PARTECIPARE AD UNA CENA, CONTATTANDOMI DIRETTAMENTE PER LA PRENOTAZIONE .

I MISTERI DELLA MANOVRA

I lettori vogliano scusarmi, sono solo un modesto ragioniere di provincia, quindi la “finanza creativa” a volte mi sfugge.

Eravamo rimasti con l’Unione Europea che minacciava l’Italia di procedura di infrazione per deficit eccessivo obbligandola a “rientrare” di 3.4 miliardi di Euro e con immenso sollievo ho appreso dai TG a reti unificate che questa nuova “manovrina” invece è un fantastico regalo pasquale.

Senza imporre nuove tasse avremmo infatti trovato fondi di 1,2 miliardi (poi saliti a 2) per il “reddito di inclusione” per i più poveri (addirittura si dice per due milioni di persone), 2,8 miliardi in più da spendere per gli stipendi agli statali, 25 miliardi da impiegare per nuovi investimenti destinati a strade e ferrovie, 10 miliardi per la ricapitalizzazione delle banche (di cui 6 per il Monte dei Paschi di Siena) 1 miliardo all’anno in più per aiutare i terremotati, 100 milioni (ma così poco? Già che c’eravamo…) a disposizione delle province, sblocco delle assunzioni nei comuni ecc.

Nonostante il mancato taglio dell’IRPF la pressione fiscale scende miracolosamente dal 42,9 al 42,3 %. Non vi saranno nuove tasse, niente aumenti della benzina, non aumenterà l’IVA e i 19 miliardi necessari saranno trovati “tramite misure sul lato della spesa e delle entrate” (!?!?) e grazie “alla lotta sul campo dell’evasione” e infine il deficit di quest’anno – che l’Europa vuole stia sotto il 2.2% (ed infatti è ora stimato al 2.1%) – l’anno prossimo scenderà di botto all’1,2%.

Ma è davvero fantastico! Grazie, grazie! Bravo Gentiloni e Padoan sei un grande, e speriamo che la prossima volta l’Europa ci chieda un rientro almeno in misura doppia, così sarà tutto ancora più bello.

AMENITA’ CARCERARIE

Chi lo merita stia in galera e le carceri siano però un luogo di corretta detenzione dove – per quanto possibile – si punti alla riabilitazione del condannato: è un concetto evidente, così come purtroppo sono evidenti le condizioni assolutamente fatiscenti di troppe carceri italiane.

Simpatiche quindi le nuove normative interne che – nella più perfetta logica burocratica – si guardano bene dal risolvere i problemi, ma propongono una rivoluzione del lessico da applicarsi dietro le sbarre.

Basta “celle”, quindi, ma “camere di pernottamento”, chi controlla un detenuto mafioso condannato al 41 bis sia chiamato “compagno di socialità”, lo “stagnino” che sturava i lavandini sia d’ora in poi “idraulico di istituto” e il piantone sorvegliante il raggio delle celle – pardon, della “camere di pernottamento” – sia d’ora innanzi un “assistente alla persona” mentre i detenuti non faranno più “domandine” al direttore ma presenteranno “moduli di richiesta” mentre la pulizia non sarà più affidata agli “scopini” ma ad “addetti specifici alle pulizie”…e così vissero tutti felici e contenti

Un saluto e BUONA PASQUA a tutti
Marco Zacchera

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