L’opera di Giordano-Illica mi è stata proposta e ho accettato anche perché narra una storia che mi piace, un tema interessante, non prendetela per vezzo nostalgico, ma il racconto di una rivoluzione, quella francese, che proprio nel momento in cui conquista il potere, e potrebbe quindi finalmente realizzare i suoi sogni, diventa disumana e divora i suoi figli, mi affascina. Il protagonista, realmente esistito, è un rivoluzionario che entra in conflitto con i vertici del movimento e finisce per diventare la vittima del Terrore giacobino: è un dramma privato sullo sfondo della degenerazione dei principi sani della stessa rivoluzione. Nel mio Andrea Chénier la parola d’ordine è sobrietà.
Marco Bellocchio