“Risorgere dalla paura”. Gli auguri pasquali di Marietta Di Sario, invalida al 100% agli arti inferiori e superiori


(N.B.) Conosciamo da tanti anni Marietta Di Sario, quasi sessantaduenne, invalida al 100% agli arti inferiori e superiori, a causa degli effetti devastanti della poliomielite che l’ha colpita quando aveva solamente quattro anni. Da allora è costretta a vivere inchiodata su una sedia a rotelle e dipende completamente dagli altri in tutto e per tutto (quello che scrive, lo fa con le mani di amici disponibili). Eppure di vitale importanza è per lei l’affetto che riceve in modo incondizionato dai suoi cari e dai tanti amici. Anni fa dalla Lucania si trasferì a Carpi, in terra emiliana, dove ha ritrovato la serenità, tra le pareti domestiche della sua amatissima sorella Carmela, del suo carissimo cognato Rocco e affezionatissimo nipote Antonio. La gioia di vivere in famiglia è per lei una sensazione molto speciale. E’ vero, riceve tanto dagli altri, ma sono proprio gli altri a ricevere molto di più da lei. Ed è per questo che vogliamo riportare i suoi auguri pasquali e la sua riflessione che ci ha fatto pervenire in occasione della visita del Papa Francesco a Carpi. Papa che ha dato la sua benedizione anche a lei, distesa su una barella, circondata dal personale della sottosezione Unitalsi di Carpi, di cui è Consigliere. Ecco quanto ci ha fatto pervenire.

“L'angoscia che suscita il terremoto non è l'angoscia di morire, ma l'angoscia della precarietà della vita, di ciò che fino ad un istante prima ti sembrava certo, di priorità che diventano stupidaggini e di cose trascurate che diventano sensi di colpa.” La fede non è la spiegazione dell'angoscia ma la forza per affrontare i terremoti della vita, proprio alla maniera di Abramo “sperando contro ogni speranza”. A distanza di cinque anni dal terremoto che ha provocato gravi danni nella nostra amata terra emiliana, possiamo capire meglio queste parole e possiamo dare testimonianza alla speranza. Due sono i segni che in questi giorni a Carpi parlano di rinascita e di grazia. Dopo cinque anni in cui era rimasto “muto a causa delle gravi ferite inferte dal terremoto”, il duomo di Carpi è tornato ad “essere un corpo vivo, e quindi a parlare e a vivere integralmente la vita per la quale è stata voluta”. Sono queste le parole pronunciate il 25 marzo da mons. Francesco Cavina proprio in occasione della riapertura della cattedrale. Ad aprire ufficialmente il portale maggiore è stato il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, affiancato da 3 cardinali , 16 vescovi, un centinaio di sacerdoti e una folla di fedeli in festa. L'apertura di una porta, un gesto semplice e carico di significato, ha fatto risuonare nella mia mente e nel mio cuore l'esortazione di Giovanni Paolo II ai giovani del nuovo millennio: “non abbiate paura, spalancate le porte a Cristo”! E proprio al vicario di Cristo, sempre in questi giorni, la nostra città ha aperto la porta e il cuore. Una visita tanto inaspettata quanto intrisa di grazia quella di Papa Francesco che ha visto più di 50.000 fedeli popolare la piazza dei Martiri, davanti al duomo risorto dalle macerie. Il Pontefice ci ha ricordato come “nel mistero della sofferenza” “Gesù ci offre l'esempio di come comportarci: non fugge la sofferenza, che appartiene a questa vita, ma non si fa imprigionare dal pessimismo”. Davanti alla precarietà della vita c'è una speranza che è intrisa di eternità ed è una persona, Gesù. Questo messaggio è universale, è rivolto a ciascuno di noi, in particolare a chi vive nella sofferenza. E’ indimenticabile la tenerezza che Papa Francesco ha riservato ai malati, presenti numerosi, anche in quest'occasione, grazie al servizio di diverse associazioni che si sono mobilitate per l'evento. A tal proposito ringrazio, da volontaria e da disabile, le dame e i barellieri dell'Unitalsi che, sin dalle prime ore dell'alba, hanno assistito 4500 malati per garantire la loro presenza in piazza. L'opera dell'Unitalsi non fa rumore, da più di un secolo è un esempio tangibile di carità operosa, è il volto luminoso della fede di tanti uomini e donne di buona volontà che contribuiscono alla risurrezione di fratelli spesso impauriti dai terremoti della vita. Questa Pasqua sia per ognuno non solo il giorno più bello per scoprire i mille significati di Fede, di Speranza e d'Amore. Tanti auguri a ognuno di Voi da Marietta Di Sario – Consigliere sottosezione UNITALSI di Carpi”. Nella foto il momento in cui il Papa dà la sua benedizione.

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