“Se questo patteggiamento significa che il Parlamento cambia la rotta, oggi è un giorno positivo. Se invece noi sentiremo parlare dell' approvazione della legge, ecc, allora mi permetto di dire, con le parole della Corte, che questa è una provocazione e nella sostanza una menzogna“. Dopo il patteggiamento del Governo a Strasburgo per i maltrattamenti a Bolzaneto, durante G8 di Genova, è questo il duro commento – nell'intervista di Raffaella Calandra a Radio 24 di Enrico Zucca, pm di Genova, che coordinò le indagini sui pestaggi alla scuola Diaz a Genova e a Bolzaneto. “Se bisogna giudicare da quello che hanno fatto i vari Governi italiani, lo Stato italiano sembra andare nella direzione contraria da quella indicata dalla Corte”, dice Zucca secondo cui i “disegni di legge in discussione si discostano – tra l'altro – dalla nozione di tortura accettata dalle convenzioni. Anche se approvati oggi, i testi non rispettano le indicazioni della corte europea. Basta leggere quanto ha scritto il comitato dei ministri europei un mese fa”.
Nell'intervista con Radio 24, Zucca parla poi anche dell'ipotesi di introduzione di un codice identificativo per le forze dell'ordine. “È un codice identificativo di reparto, è una palese elusione della indicazione della corte, che richiede codici individuali. È una provocazione rispetto a quanto avvenuto alla Diaz e a Bolzaneto. Ed è una provocazione rispetto alla grave lacuna investigativa che ha caratterizzato l'accertamento delle responsabilità di tortura nella recente storia italiana”.