Bormio celebra i 100 anni del Giro d’Italia
con la salita-mito del ciclismo: il Passo dello Stelvio
Bormio (SO), 5 aprile 2017 – Bormio e il ciclismo, o meglio, l’epopea del ciclismo: un binomio inscindibile che emoziona gli appassionati delle due ruote fin da quando, nell’edizione del 1953 del Giro d’Italia, il Campionissimo Fausto Coppi firmò una delle sue mitiche imprese sportive sulla salita del Passo dello Stelvio, in quell’anno inserita per la prima volta nel percorso della grande corsa a tappe italiana. Impresa che gli consentì di vincere per la quinta e ultima volta la Corsa rosa, staccando il fortissimo svizzero Ugo Koblet e “strappandogli” la maglia del primato proprio sui ripidi tornanti del Passo, tagliando poi trionfalmente il traguardo di Bormio.
Non è quindi un caso che quest’anno la tappa clou dell’edizione centenaria del Giro d’Italia, probabilmente cruciale per la conquista della classifica generale, si concluda a Bormio, dopo aver toccato i 2.758 metri del Passo dello Stelvio, valico stradale più elevato d’Italia.
Dal 1965, in memoria di Fausto Coppi, venne istituito il titolo di “Cima Coppi” per identificare il passo di maggior altitudine raggiunta dai corridori in ogni edizione del Giro d’Italia. E tuttora il valico sopra Bormio lo identifica per antonomasia: è infatti il luogo più alto che mai sia stato toccato dalla Corsa rosa in cento anni.
L’appuntamento è quindi fissato per martedì 23 maggio 2017, con la salita dal versante bormino lungo la “regina delle strade alpine”: 21 chilometri di ascesa che si sviluppa lungo 40 leggendari tornanti, dall’andamento quasi ritmico, per un dislivello di ben 1.533 metri.
Una salita nella “lista dei desideri” di schiere di agguerriti cicloturisti e bikers di tutto il mondo che, nella bella stagione, si mettono alla prova sulle strade del mito. Proprio per questi appassionati delle due ruote, il giorno precedente, lunedì 22 maggio, è in programma un’allettante anteprima, con la possibilità di scalare i versanti dello Stelvio in compagnia di un grande campione, Ivan Basso, vincitore del Giro d’Italia nel 2006 e nel 2010.
Grandi dislivelli per un “tappone” d’altri tempi
Spettacolo garantito, martedì 23 maggio, con la 16ma tappa del Giro d’Italia, sicuramente una delle più emozionanti e dure di tutta la manifestazione sportiva, con sviluppo e ascese d’altri tempi: 227 km (la più lunga dell’edizione 2017) per circa 5.400 m di dislivello e arrivo a Bormio.
Tappa che potrà essere decisiva per l’assegnazione della maglia rosa e della vittoria finale nell’edizione “numero 100” del Giro. Partirà da Rovetta in Val Seriana (Bergamo). Dopo Monno i corridori saranno già messi a dura prova con la salita del Passo del Mortirolo (1852 m, con pendenze oltre il 10%), scollinato il quale si giungerà a un primo passaggio a Bormio. Dalla capitale della “Magnifica Terra”, il momento più atteso della tappa, ovvero la salita dei 40 tornanti che conducono, dopo 21 km, ai 2.758 metri del passo dello Stelvio, “Cima Coppi”, punto più alto di tutto il Giro d’Italia. A questo punto inizierà una vertiginosa discesa, con un dislivello di 1.800 metri e 48 tornanti, fino a Prato allo Stelvio, proseguendo poi per Glorenza.
Dopo lo sconfinamento in Svizzera, gli atleti scaleranno per la prima volta in assoluto il Passo dell’Umbrail (2.502 m) ripercorrendo in seguito nuovamente la strada dello Stelvio in discesa, per raggiungere il traguardo nel centro di Bormio, accolti dall’entusiasmo dei tifosi.