MARGINALMENTE n. 127 del 8.Apr.2017


Good morning, America

Scrivo pochissime ore dopo l’attacco americano in Siria. Non scrivo – com’è normale per questa rubrica – per fare cronaca, ma per dare marginalmente una interpretazione, un commento, una riflessione.


Mattina di guerra, questa di venerdì 7 aprile, vigilia di Settimana Santa. Mattina grigia di nuvole e di timori. Però sullo schermo del televisore continuano incessantemente a passare le immagini dei bambini di Khan Sheikoun straziati dal gas nervino lanciato sulla popolazione martedì 4. La foto che vedete è stata pubblicata da Il Foglio proprio perché la gente possa capire meglio cosa è successo. E per questo ve la riproponiamo. Viene poi da ricordare anche la mattina di mercoledì 5 aprile quando la Corea del Nord ha lanciato l’ennesimo missile nelle acque del Giappone. A nessuno piace guardare agli Usa come alla vecchia definizione di “poliziotto del mondo”. Ma se senza un “poliziotto” si uccidono bambini col gas o si consente a un folle dittatore di minacciare con armi nucleari un Paese come il Giappone, allora ben venga uno “sceriffo”. Anche se il capopattuglia ha il ciuffo ridicolo di Donald Trump. Come ho avuto modo di scrivere in passato (ma il mondo, purtroppo, torna sempre sugli stessi passi!) la Conferenza di Monaco del 1938, quando le democrazie voltarono la faccia dall’altra parte fingendo di non vedere e non capire Hitler, dovrebbe essere il costante monito dell’umanità.


Ma due più due quattro… mai?


L’informazione “sorda e grigia” l’altro giorno ha dato fiato alle trombe: “In Italia è calata la disoccupazione: un tot rispetto al mese precedente; un tot più grande rispetto all’anno precedente! Evviva! E’ calata anche la disoccupazione giovanile, per la prima volta dall’inizio della grande crisi!”. E, così, il servizio televisivo ha inanellato anche il volto paleodemocristiano di Gentiloni (che manco per una notizia così dava segni di espressione) e ha riportato una dichiarazione di soddisfazione perché “Le riforme sono servite…” eccetera. In coda al servizio, a mezza voce, la mezzobusto ha aggiunto un lapidario “Resta praticamente invariato, invece, il tasso di occupazione”. Ed è passata al successivo servizio.


Io, che da giovane ero un fulmine in matematica, ho fulmineamente fatto due più due e fulmineamente sono balzato dalla sedia sulla quale ero seduto: “Porca pupazza! – ho esclamato – ma se l’occupazione non aumenta, come ha fatto a diminuire la disoccupazione? “. Spiego per coloro i quali a scuola erano bravissimi in latino ma in matematica nisba. Facciamo che in un piccolo borgo ci siano 50 persone che lavorano e 50 sono disoccupate. Se la disoccupazione diminuisce (mettiamo che passa a 40) gli occupati non diventano 60?


O è così, oppure quella diminuzione di disoccupati deriva dal fatto che un bel po’ di disoccupati 50-60enni sono morti di stenti o che un altro bel po’ di gioventù disoccupata se n’è andata “fuori dai piedi” (come dice l’eccellentissimo ministro del Lavoro-che-non-c’è, Poletti) in Germania, in Inghilterra o altrove.


Se la banda di fiati governo-informazione pensa che il popolo sia senza cervello, la nostra risposta non può che essere di stile partenopeo: “ ‘Cca nisciuno è fesso!”.


Riassunto numerico sulla sanità


Si parla sempre molto della sanità italiana per cui questa volta voglio dare i numeri, ovvero sparare un po’ di cifre così, senza commento:


un italiano su due non ha i soldi per curarsi; negli ultimi anni, causa i costi, anziani e donne separate con bambini hanno minore possibilità di curarsi; in tre anni il governo ha tagliato otto miliardi alle Regioni e quei tagli sono finiti sulla sanità; la spesa sanitaria italiana è al di sotto della media europea; la sanità al Centrosud ha la maggioranza delle Regioni in rosso e, in più, registra la maggiore povertà delle famiglie; al Centrosud non solo la sanità è in rosso, ma ha anche un servizio peggiore e per questo la migrazione dal Sud al Nord aumenta; in conseguenza di ciò, le Regioni del Centrosud pagano, per le cure dei propri cittadini, le Regioni del Nord; per viaggi e soggiorni di parenti lontano da casa, le già povere popolazioni del Centrosud si impoveriscono maggiormente in favore delle più ricche popolazioni del Nord.


Detto tutto questo, i vari Emiliano, De Luca, Crocetta pensano a fare la loro carriera politica; e qualcuno dovrà pur pensare come sistemare, nei governi futuri, una perla preziosa come il ministro Beatrice Lorenzin.


Visto che lo Stato non difende…


Visto il caos che si registra nel nostro Paese, dove i cittadini aggrediti che si difendono vanno a finire in galera, mentre eserciti di delinquenti che entrano in case e negozi massacrando le vittime vengono trattati con guanti gialli da una magistratura straordinariamente buonista, due esponenti di Forza Italia hanno presentato due proposte di legge l’una complementare all’altra. La “p.d.l. Gelmini” prevede che ''oltre a non essere punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa, non è punibile neppure colui che abbia operato in situazione di concitazione o paura''. La “p.d.l. Fontana” introduce, invece, una nuova causa di giustificazione, denominata “legittima difesa in caso di violazione di domicilio effettuata allo scopo di commettere altri reati”.


Insomma, un modo per specificare meglio che chi viola il domicilio (specie nel cuore della notte) non lo fa per portare dolci e spumante ai padroni di casa; e che lo stato di concitazione e paura delle vittime non può essere messa in discussione da un qualunque giudice. Questo è necessario perché, mentre il comune buonsenso rende queste circostanze lapalissiane, i giudici la vedono quasi sempre in maniera opposta. Il problema delle leggi, in Italia, è che devono essere scritte molto chiaramente per non lasciare al giudice la possibilità di ciurlare nel manico.


Emiliano balla e finisce all’ospedale


In Puglia, la regione sgovernata da Michele Emiliano, per avere una mammografia occorre aspettare diciotto mesi. Sarà forse perché il sempiterno magistrato se ne va felicemente in giro a fare altro, per esempio il candidato alle primarie del Pd? Sarà. E siccome oltre ad essere incosciente con i suoi amministrati , l’Emiliano è incosciente anche con se stesso, l’altro ieri – in giro elettorale in Calabria – ha dimenticato di non avere il fisico di uno Stefano De Martino, ma quello di un orso farcito alle cozze pelose, e si è messo a ballare la tarantella. Zompa qua, zompa là, pare si sia rotto il tendine di Achille. Ironia della sorte, ora dovrà ricorrere alle cure di una sanità pubblica, quella calabrese, se possibile peggiore di quella pugliese.

Antonio Biella

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