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FELTRE. METAMORFOSI KAFKIANA CIRCA L’UTILIZZO DELL’ASCENSORE

Rientro ora da un interessante convegno tenuto in Sala degli Stemmi a titolo “Cosa c’è sotto la sabbia ?”, e mi sento di dover dire subito a caldo che, al di la delle interessanti argomentazioni tenute dalla dott. Maria Cristina Vallicelli e dalla dott.ssa Marisa Rigoni, talvolta troppo enfatizzate a favore dell’archeologia stante il fatto che un pezzo di ceramica trovato nel “buco” per installare l’ascensore di Feltre, non può sempre costituire un reperto archeologico, (tant’è che, un architetto seduto accanto a me scuoteva la testa e faceva dei gesti con le mani non proprio in segno di approvazione), ripeto – mi sento di dover dire che, ora come ora, sotto l’amministrazione Perenzin, l’ascensore di Feltre sta cambiando a 360 gradi la sua finalità iniziale e precipua che era quella di collegare semplicemente la città alla Cittadella. Come dire, facciamo di necessità virtù per i motivi che dirò in appresso. Se non fosse perché nei prossimi giorni uscirà un mio libro a titolo “Omnia de Omnibus” che tratta, in maniera negativa questo argomento (in molte pagine documentate), molto probabilmente avrei lasciato perdere di scrivere anche una sola riga a questo riguardo..

I cittadini devono sapere che i 4.500.000 euro spesi per detto manufatto, sono stati ottenuti dall’ex assessore Floriano Prà dall’Unione Europea, da utilizzare su regia Regionale a questo scopo: (parole autentiche dettemi dal predetto assessore regionale, scomparso da qualche mese): “I soldi li ho ottenuti io ed erano destinati al feltrino per la costruzione di una scala mobile come a Belluno, poi trasformatasi in ascensori in quanto non correva buon sangue fra le amministrazioni di centro destra e la sinistra, progetto fatto bocciare apposta dalla soprintendenza… poi gli ultimi ritocchi politici attraverso il Sindaco Vaccari che ha fatto il resto, attivandosi per altre modifiche. Teste il sindaco di Quero Vas, Bruno Zanolla col quale, a suo tempo, ho parlato parecchio avendo egli già preparato un progetto in proposito.

Ora l’ascensore cambia ancora la sua finalità iniziale. Secondo quanto ha detto pochi minuti fa il Sindaco Paolo Perenzin esso dovrebbe servire da collegamento a tutta l’area archeologica di Feltre… atteso che, ma questo lo penso io, che finora esso non è servito a nessuno o quasi come semplice accesso meccanizzato per i cittadini di Feltre, stante anche la sua ubicazione infelice, per cui c’è da pensare che si voglia trovare a tutti i costi una giustificazione per un manufatto che non ha ne capo ne coda. Almeno concepito a quel modo.

ARNALDO DE PORTI

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