di Carmelo Cicala Presidente di INSIEME per gli italiani
Il programma di INSIEME
Proponiamo che i dicasteri dell’Economia e della Funzione Pubblica siano frutto di una grande collaborazione bipartizan e che le decisioni più importanti per il bene del paese, siano prese di comune accordo tra maggioranza ed opposizione soprattutto in regime di emergenza. Si propone la spoliticizzazione dei ministeri e l’adozione di un quadro tecnico-professionale per salvare il Paese dal fallimento.
L’economia sarà sempre il tallone d’Achille di ogni governo visti i quadri economici globali pertanto i due ministeri cardine deputati al raggiungimento degli scopi prefissati nelle politiche di bilancio dovranno essere affidati ad ambedue gli schieramenti: governo ed opposizioni soprattutto in regime di emergenza che non lascia spazio a rilassamenti. Tutto ciò deve essere possibile e di fatto, lo vediamo, è possibile stando alle esperienze ultime del governo Monti. I ministeri dovranno essere avulsi dalla politicizzazione che significa interessi di parte e parzializzazione delle politiche.
L’introduzione del principio che se a un politico viene affidata la direzione di una istituzione esso deve avere la capacità professionale necessaria per essere ministro, i loro collaboratori e funzionari, soprattutto per quei ministeri dell’economia e delle finanze e delle infrastrutture dovranno essere solo ed unicamente dei tecnici o politici altamente specializzati. Nuove capacità di gestione sono necessarie nelle istituzioni. Esse possono essere introdotte nella P.A. attraverso:
♦l’avvio di una serie di controlli affinché il politico o il funzionario pubblico lavori per il Paese e non per il proprio clan o gruppo di potere;
♦la regolamentazione nella P.A. del conflitto di interessi e il chiaro riconoscimento dell’interesse nazionale e l’esperienza per dirigerla con efficienza per ottenere risultati positivi nei fatti e non, come spesso avviene, solo a parole.
Meritocrazia a tutti i livelli istituzionali. Non è possibile non poter fare affidamento sulla professionalità e sulla preparazione di quanti debbano gestire la cosa pubblica. Nessun conflitto di interessi allora tra chi governa e gestisce e l’interesse pubblico. D’altronde non solo le vicissitudini nostrane lo hanno ampiamente dimostrato negli ultimi tempi ma la disaffezione della gente per la partitocrazia in genere lo dimostra a chiare lettere. L’esempio importante e pedagogico da dare serve soprattutto ai giovani a quella forza nascente cui dovranno essere affidati i destini del paese nel prossimo futuro. L’inversione di tendenza deve essere nella direzione di premiare, anche con una dura competizione e al cospetto del confronto serrato, chi merita e chi dimostra che il lavoro e lo studio prepara a potersi candidare e proporsi nei posti chiave. Basta approssimazioni, basta praticoni allo sbaraglio con in mano una cosa più grande di loro della quale disconoscono i meccanismi ed ignorano parimenti le proposizioni per risolverle. I governi dovranno essere composti da presenze di politici di governo che siano necessariamente preparati e questo deve significare necessariamente esperti delle cose di cui parlano e dei poteri che sono chiamati a gestire. Chi dovrà farsi carico di questo tipo di responsabilità, dovrà dimostrare di essere il punto di riferimento al quale rivolgere istanze e problematiche ed al quale chiedere risposte tecniche anche se politicamente non accettabili per questioni di contrapposizioni ideologiche.
In “Leggi il documento” il modulo di adesione di INSIEME per gli italiani