Stefano Ferro & band. Inciso per la Udu Records di Giancarlo Passarella il cd “Il mercante di pensieri”


Nino Bellinvia

Il cantautore veronese Stefano Ferro (suona anche chitarra e acustica e armonica) in primo piano tra gli applausi nei vari locali italiani. Proprio di recente, lo scorso 23 settembre, ha registrato con la band che lo affianca dal 2007 (Angelo Nacca al basso elettrico, Francesco Turlon alla batteria e percussioni, Luca Maragnoli alla chitarra elettrica e chitarra acustica) il cd “Il mercante di pensieri” (anche singolo”) dove valorizza una nobiltà galante dei tempi passati. “ Il mercante di pensieri”, “Tre ladri”, “Sogni profani”, “Il confessando”, “Lo scribacchino comunal”, “La ballata dell’assenza”, “Dormi piano”, “1915” sono i titoli di questa raccolta selezionata di canzoni d'autore che hanno maturato significative attenzioni nel circuito radiofonico dedicato alla musica indipendente di matrice folk/rock. Canzoni tutte con testo e musica dello stesso Stefano Ferro, dotato di un estro artistico quasi dirompente. Vive comunque, è bene evidenziato, evidenziarlo, una vita normale con una famiglia che adora.

L’incisione di questo cd? Si deve in particolare all’attenzione dell’etichetta non profit Udu Records di Giancarlo Passarella e della casa editrice Davvero Comunicazione. Oltre alla band al completo, nello studio di registrazione hanno collaborato (con i ringraziamenti di Ferro) Giampaolo Begnoni alle tastiere e mastering e, per il brano “Tre ladri”:

Angelo Bonato (basso elettrico), Pietro Micheletti (batteria), Luigi Cerpelloni (chitarra elettrica).

Bella la copertina del cd, come i nostri lettori possono ammirare (all’interno sono riportati anche tutti i testi delle canzoni). La Copertina nata dalle ceneri di un vecchio progetto che risale a oltre dieci anni fa e quella vecchia foto è stata elaborata dal suo amico musicista e web designer Massimo Montresor, che a distanza di tempo l’ha coinvolto nuovamente per progettare il disco partendo proprio da quella foto. Chi è Stefano Ferro? Non ha parentele con Tiziano Ferro, come qualcuno ha spesso pensato. Ecco una sua breve biografia. Stefano intraprende il suo percorso artistico alla fine degli anni ’90 nei locali scaligeri, esibendosi in formazione acustica. Grazie ad un repertorio formato interamente da brani originali di matrice folk-rock confluiti nel primo demo “Sogni profani”, ottiene nel corso degli anni l’attenzione delle radio fra le quali Radio Rai, che nel 2004 passa la sua “Kabul” (cantata con la veronese Gaia Vicentini) all’interno della rinomata trasmissione Demo Rai. Le suggestioni letterarie e i rimandi alla poesia contemporanea italiana che traspaiono dai testi, conducono Stefano Ferro assieme alla band ad attraversare l’Italia dei Festival e dei concorsi, grazie a uno stile musicale e a un sound sempre più maturo che coniuga il rock alle sonorità del folk popolare. Le esperienze maturate con l’ensemble, regalano la vittoria al festival nazionale Pratomusicfestival nel 2007. Due anni più tardi il Mei di Faenza ospita Stefano Ferro allo spazio Siae per presentare il brano “Un po’ così”, canzone dedicata al clima di confusione imperante in piena crisi economica. Mentre il forte interesse per la componente testuale e la passione per la storia e la letteratura lo portano a laurearsi in Filologia e Letteratura Moderna e Contemporanea, in qualità di autore partecipa a due edizioni del premio letterario “Panchina” scrivendo testi su musiche di Daniele Dallomo, storica chitarra di Paolo Conte. Nel 2013 giunge la convocazione al prestigioso festival Geometrie Sonore nella Repubblica di San Marino, l’anno successivo Stefano Ferro è fra i vincitori del premio “Festival del Piave” riservato alla categoria autori e partecipa con la band ad Anghiari rock Contest dove riceve il premio “migliore autore”. Nel 2015 la grande occasione per Stefano Ferro giunge grazie a Massimo Bubola assieme al quale firma il brano “Andremo via”, pubblicato nella raccolta di brani “Da Caporetto al Piave”, antologia di canzoni dedicate alla Grande Guerra. L’interesse per la storia del primo conflitto mondiale suscita l’attenzione di Azzurra Music che pubblica il suo libro “Verona nella Grande Guerra, distribuito ai lettori del quotidiano veronese L’Arena nel novembre del 2015, in occasione del centenario della strage di Piazza delle Erbe avvenuta nella città scaligera. Fra l’altro Stefano Ferro (come abbiamo avuto di leggere anche su vari giornali) è l’autore del brano “Il Navigante”, scritto per il recital “E nemmeno un rimpianto” del veronese Gilberto Lamacchi che ne trae il disco omonimo, poi candidato fra le 29 proposte italiane alla Targa Tenco. Ora “Il mercante dei pensieri”, un cd che diventerà tra i vostri preferiti. Per informazioni: info@stefanoferro.it. Nella foto la copertina del cd e la band al completo.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy