Site icon archivio di politicamentecorretto.com

MARGINALMENTE n. 122 del 4.mar.2017

La chiave di volta del potere

Ricordate l’ antica chiave di volta, quel mattone o pietra sagomata che, posta al vertice di un arco, tiene fermo il tutto, e togliendola fa crollare l’arco?


Ho pensato a quella quando ho letto, come voi, il terremoto del “giglio magico” di Matteo Renzi. E ho ricordato una vecchia citazione (non ricordo più chi la disse o scrisse) che diceva così: “Il primo obiettivo del potere è conservare se stesso”.


Il nuovo numero dell’Espresso, in edicola nelle prossime ore, promette di svelare ogni retroscena, e i quotidiani hanno già dato abbondanti notizie (nella foto, lo specchietto dei finanziamenti di Romeo pubblicato sul sito di Grillo).


I fatti ormai sono noti e partono tutti dall’inchiesta sulla Consip, la società che ha il compito di procedere ai grandi acquisti per la pubblica amministrazione. Ed è stato proprio l’amministratore delegato della Consip, l’ex renziano Luigi Marroni, a svelare il grande giro di ricatti, tangenti, utili promozioni , rivelazioni di atti d’ufficio e altro ancora che investono tanti apparati delle Stato, delle istituzioni e delle imprese. A partire proprio dal padre dell’ex presidente del Consiglio, Tiziano Renzi, indagato per “traffico d’influenze” che è qualcosa di più del solito “faccendiere”; ai rapporti con Denis Verdini (l’altro ieri condannato a nove anni per bancarotta del Credito Cooperativo Fiorentino); anche il padre della Boschi indagato per il crac della Banca Etruria (sembra una specialità far fallire banche…); al ministro Luca Lotti (amico intimo di Renzi, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) che avrebbe avvisato il gruppo delle intercettazioni dell’inchiesta Consip-Romeo : quest’ultimo – un altro che usava i “pizzini” – arrestato per corruzione; “spifferate” circa l’indagine e le intercettazioni che hanno fatto finire nel registro degli indagati persino il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio del Sette e il comandante della Legione Toscana CC. Emanuele Saltalamacchia; e poi ancora Romeo che finanziò la Leopolda con 60mila euro e un po’ tutti i partiti; il finanziamento “romeo” alla campagna elettorale dell’ex an Italo Bocchino che con Gianfranco Fini – ai bei tempi – spartivano appalti alla Rai (Fini con una società della suocera, Bocchino con una società della moglie – “o che bel castello girondino girondello”); e ancora il cognato di Renzi indagato per riciclaggio di fondi dell’Unicef finiti – dopo un largo giro – in un’azienda ancora di Tiziano Renzi.


Insomma non volevo raccontare i fatti (che, è bene precisare, sono tutti da dimostrare e da portare a sentenza) eppure, solo elencando i titoli del calderone bollente, ho dovuto prendere una cartella dattiloscritta.


Ciò che volevo far rilevare è quello che scrivevo all’inizio. Punto primo. Il potere si puntella con un insieme di operazioni : in primo luogo mettere gli amici ai posti giusti; questo fa sì che si possano favorire altri amici che a loro volta continuano a puntellare il potere con danaro e voti. E’ una spirale che si allarga sempre più, ma è una spirale vergognosa che spinge in alto il malaffare e tiene soffocato in basso il Paese normale. Punto secondo. Il sistema descritto è un po’ come un pallone che non si può smettere di gonfiare ma che, a lungo andare, scoppia mandando tutto in pezzi.


E torniamo alla chiave di volta che in questo caso, se tutto l’ambaradan dovesse trovare conferme, sarebbe l’ex sindaco di Firenze, diventato segretario del Pd, quindi presidente del Consiglio, ecc. L’ex sindaco di Firenze ha pensato di costruire in trenta mesi un grande potere come neanche l’intera carriera di un Andreotti. Perso il potere , saltata la chiave di volta, tutto l’edificio rischia ora di crollare.


Tavecchio: quattro stipendi e una pensione


Sembra che il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio goda (beato lui!) di ben quattro stipendi e una pensione. Come? Pare con un sistema molto semplice: si assume da solo.


Precisiamo. Uno, quello ovvio, è lo stipendio di presidente della Figc. A questo si aggiunge quello della finanziaria della Figc, la società Federcalcio Servizi Srl presidiata da uomini del presidente. Gli altri due stipendi provengono da due società sorelle, la Lnd Servizi Srl e Lnd Immobili Srl, ovvero della Lega nazionale dilettanti da cui Tavecchio proviene e persiste.


Tutte le società nominate sono controllate da amici del presidente Tavecchio a dimostrazione che l’assunto secondo il quale “il primo obiettivo del potere è conservare se stesso” è valido e applicabile a tutti i livelli.


Tutti vorremmo scrivere a quelle condizioni


Diciamocela tutta: è inutile continuare a scrivere e stampare romanzetti e poesie che nessuno comprerà. Il modo giusto per sfornare libri è quello della coppia Barack e Michelle Obama che troveranno sollievo al trasloco dalla Casa Bianca scrivendo ciascuno un libro. Sì, sollievo e ristoro visto che l’editrice Penguin Random House pagherà queste due fatiche letterarie, in totale, ben 65 milioni di dollari sull’unghia.


Già immagino la fila dei sinceri democratici americani davanti alle librerie per rifornirsi del “verbo” obamiano che poi sorbiranno durante le lunghe sedute di protesta contro il nuovo presidente Trump.


Meno tasse, più investimenti: ma siamo pazzi?!?


Aprendo il giornale non volevo crederci. Ecco il titolo: “Meno tasse e più spesa per ripartire – Il piano del presidente Usa: taglio radicale delle imposte e mille miliardi d’investimenti”. Oddio – ho pensato – questo è veramente pazzo! Non solo vuole tagliare le tasse agli americani, ma vuole anche spendere, investire. Ma non sa che non è così che si risana un Paese? Ma venisse in Italia che glielo spieghiamo noi! Prima di tutto bisogna aumentare sempre più la pressione fiscale: 40, 50, 60 per cento del reddito da lavoro o da pensione e magari anche di più. I comunisti ce lo hanno insegnato: che se ne fa il popolo di tutti quei soldi in tasca? E poi non bisogna investire ma, al contrario, spendere e spandere in favore degli amici e far crepare d’invidia i nemici che pian piano si convertiranno. Tanto, si può sempre continuare ad aumentare il debito pubblico.


Anch’io, quand’ero giovane, pensavo che occorresse lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini per consentir loro di “consumare” e così dare maggiore impulso alle imprese, con nuove assunzioni, quindi avere più gente che lavoro e che consuma e quindi ancora più gente che lavora… Un sogno, lo so, un bellissimo sogno di gioventù. Dev’essere vero quello che dicono, che questo Trump dev’essere un perfetto cretino…infantile, com’ero io quando pensavo quelle cose…

Antonio Biella

Exit mobile version