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Donna. Un 8 marzo di protesta e sciopero

L’8 marzo ricorre la Giornata della Donna in riconoscimento del sacrificio a favore dell’umanità compiuto dalle donne in tutte le epoche. Purtroppo nel corso degli anni questa celebrazione è andata sempre più deteriorandosi in un’occasione consumistica per fare bisboccia. Tutto ciò mentre aumenta progressivamente la violenza contro le donne, sul lavoro, in casa, per strada…

Ormai siamo arrivati al punto che persino in caso di stupro o abusi conclamati le donne non possono ottenere giustizia, a volte succede che i loro violentatori sono rilasciati senza condanna o con lievi reprimende. Questa situazione è veramente assurda e avvicina sempre più la giustizia italiana a quella del mondo islamico in cui la donna che subisce violenza è persino accusata di “provocazione” e quindi è lei stessa ad essere condannata e non il suo aggressore.

Non possiamo far molto ma invitiamo le donne a indire uno sciopero simbolico dell’8 marzo, non partecipando ad alcuna bisboccia finta in cui sfogare le proprie frustrazioni. Per l’8 marzo di quest’anno le donne potrebbero rinunciare per protesta ai festeggiamenti della Giornata della Donna, ritirandosi in casa ed invitando le amiche a fare altrettanto.

Potrebbero costituirsi dei collettivi casalinghi in cui discutere il problema della violenza sulla donna cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sul degrado morale che incombe sull’umanità, allorché viene a mancare il rispetto per la donna.

Paolo D’Arpini

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