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L’ASSEMBLEA DEL PD E LE SCISSIONI A SINISTRA NELLA STORIA E NELLA POLITICA


Il principale tema d'attualità, per quanto riguarda la politica italiana, è senza dubbio l'assemblea nazionale del PD che in questi giorni si sta svolgendo a Roma. In molti prevedono una scissione “a sinistra” dopo gli attriti dei scorsi giorni tra renziani e minoranza dem. Non tutti sanno (o ricordano) che però la sinistra nella sua storia ha visto molte divisioni, alcune fruttuose, altre che hanno prodotto solo danni.


La prima è la più famosa ed è anche quella che ha portato alla nascita di uno dei partiti che ha caratterizzato maggiormente la storia della prima repubblica: nel 1921 l'ala più a sinistra del Partito Socialista, guidata da Gramsci e Togliatti decise di lasciare il PSI, poiché era stanca dell'estremismo solo verbale della corrente massimalista di Serrati e dell'attendismo dei riformisti di Turati. La scissione avvenne il 21 gennaio al congresso di Livorno, quando gli esponenti comunisti si riunirono al teatro San Marco e fondarono il Partito comunista d'Italia. L'anno dopo i socialisti hanno visto un'altra scissione, questa volta a destra, con i socialisti unitari (PSU) che hanno lasciato la corrente massimalista. Anche queste divisioni hanno favorito la vittoria nel 1924 del Partito Fascista, che invece aveva fatto un “listone” con gli esponenti liberali.


Durante il ventennio di Mussolini, le opposizioni vennero annullate ma si riorganizzarono durante la resistenza nel CLN e nel giugno 1945 i partiti del comitato formarono il governo Parri a cui succedette De Gasperi. I due principali gruppi di sinistra furono il Partito socialista di unità proletaria (PSIUP) ed il Partito Comunista. Nel gennaio del 1947 Giuseppe Saragat, temendo un'unione con i comunisti, decise di lasciare il PSIUP (che poi riprenderà la denominazione di PSI) e e formare il Partito socialdemocratico (PSDI).


Nel 1963 i socialisti di Nenni si avvicinarono alla DC di Moro ed entrarono al governo: questa decisione scatenò la risposta dell'ala sinistra del partito e nel 1964 formarono il PSIUP (Partito socialista d'unità proletaria). Due anni dopo, il PSDI di Saragat si riunì col Psi dando vita al Partito socialista unitario (PSU). Questa unione durerà però solo fino al 1969. Anche il PSIUP avrà vita breve, e i suoi componenti andranno in parte nel PCI e in misura minore nel PSI.


Andando avanti nel tempo arriviamo al 1991, anno in cui Achille Occhetto sciolse il PCI per dar vita al Partito democratico della sinistra (PDS): accanto al PDS nacque il Partito della Rifondazione comunista, più vicino al vecchio PCI.


Il PDS nel 1998 si è trasformato nei Democratici di Sinistra (DS); e nello stesso anno i Comunisti Italiani hanno abbandonato Rifondazione Comunista poiché non era più favorevole al governo Prodi: da qui in poi la parte “a sinistra” dei DS-PD assumerà diverse denominazioni senza mai però contendere la leadership della sinistra alla parte più moderata.


Nel 2007 i DS e la Margherita (partito di centro-sinistra) hanno formato il PD; due anni dopo, un gruppo ex DS con membri di Rifondazione Comunista si è unito in Sinistra Ecologia e Libertà (SEL). A sua volta, alcuni membri della sinistra del PD con SEL e degli ex 5 stelle hanno formato Sinistra Italiana (SI).


Adesso vediamo cosa succederà al Congresso del PD, magari Renzi riuscirà a ricucire lo strappo oppure sarà necessario aggiornare questa lista.

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