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FEDI (PD): LO SPID, IDENTITA DIGITALE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, ANCHE PER I RESIDENTI ALL’ESTERO

Nella giornata di oggi, dopo aver sensibilizzato anche il Presidente Boeri sul tema dell’accesso alla pubblica amministrazione e all’INPS in particolare, ho depositato una interrogazione rivolta al Governo per rendere possibile la certificazione della identità digitale anche ai residenti all’estero.

Nell’interrogazione, rivolta al Ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, chiedo di prevedere una proroga rispetto alla entrata in vigore del nuovo sistema, al fine ottenere dagli enti gestori una modifica delle procedure che consenta ai cittadini italiani residenti all’estero e agli operatori di Patronato di ottenere lo SPID.

Ritengo sia urgente ottenere dal Governo una risposta anche alla luce delle giuste richieste arrivate al mondo parlamentare dai Patronati e dal CGIE, che ringrazio per la loro presa di posizione e per le analisi forniteci.
SPID è il nuovo sistema di accesso alla pubblica amministrazione che permette a cittadini e imprese di accedere con un’UNICA IDENTITÀ DIGITALE ai servizi online pubblici e privati ed è particolarmente importante, proprio per chi vive fuori dai confini nazionali, poter avere un rapporto diretto con la pubblica amministrazione.

Il CGIE ed i Patronati hanno segnalato il problema relativo alle procedure di registrazione, che escludono i residenti all’estero, ed il rischio che non si possa procedere alla verifica reddituale ed alla certificazione dell’esistenza in vita con l’impossibilità di utilizzare le password degli utenti e dei Patronati.

On. Marco Fedi

www.marcofedi.it

Al Ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Per sapere – premesso che:
• SPID è il nuovo sistema di accesso alla pubblica amministrazione che permette a cittadini e imprese di accedere con un’UNICA IDENTITÀ DIGITALE ai servizi online pubblici e privati;
• per i residenti in Italia e i Patronati che li assistono, le difficoltà sono sormontabili e si pone un problema di proroga sui tempi di entrata in vigore e di costo per i cellulari personali;
• per l’estero, sussistono problematicità che riguardano le procedure di certificazione con l’impossibilità di ottenere dall’ente certificatore lo SPID, sia per il cittadino, sia per gli operatori di patronato che dovrebbero continuare a svolgere il lavoro di assistenza;
• nessun ente certificatore, eccetto INFOCERT, permette di accedere alla procedura se non viene inserita una residenza italiana. INFOCERT permette di inserirla ma poi sussistono i seguenti problemi:
• dopo aver inserito l’indirizzo e gli altri dati personali, viene richiesto di inserire i dati del documento di riconoscimento. Sia con l’inserimento del Passaporto che con la Carta d’identità, non vi è la possibilità di inserire il rilascio da parte del Consolato;
• nella procedura, scegliendo come documento d’identità il Passaporto italiano, sono previsti due campi obbligatori per la provincia e il comune di rilascio, nonostante sia improprio legare il rilascio del passaporto al comune, visto che è rilasciato dalle Questure o dai Consolati italiani all’estero;
• nella procedura è previsto che il documento estero possa essere inserito al posto di quello italiano ma in tal caso il riconoscimento dovrebbe avvenire “de visu”, cosa ben difficile per persone residenti all’estero e per i nostri operatori;
• anche al momento del pagamento (20 euro) per il servizio di riconoscimento via web, l’unico possibile dall’estero, viene richiesta per la fatturazione una residenza italiana e gli orari per le verifiche via web, non sono sempre compatibili con i fusi orari delle diverse latitudini;
• nella procedura di identificazione viene richiesta la tessera sanitaria italiana in funzione della verifica del codice fiscale. Pochissime persone all’estero, che non siano esse stesse emigrate di prima generazione e vengano spesso in Italia, sono in possesso della tessera sanitaria. Stesso vale per gli operatori sia che siano con doppia cittadinanza o meno;
• vi è inoltre il problema della difficoltà di ricezione in certi Paesi, dei messaggini telefonici, da numero italiano, attraverso cui viene inviato l’OTP e cioè il codice di accesso al sistema INPS. Cosa che sarebbe risolta se l’ente certificatore prevedesse l’uso di “token”, apparecchi appositamente studiati per l’erogazione di OTP, senza uso di cellulare;
considerato che:
• tutti i cittadini italiani, anche quelli registrati AIRE, dovrebbero poter ottenere lo SPID mentre, stando alla normativa, vi sarebbero effettivi problemi per i residenti all’estero quando non sono cittadini italiani, anche se dipendenti di patronato ovvero anche se di origine italiana ma senza cittadinanza oppure anche se titolari di prestazioni previdenziali italiane e che, per questo, dovrebbero anch’essi essere messi nelle condizioni di accedere ai servizi INPS;
se non si ritenga:
• porre rimedio alla situazione attuale con una semplice proroga, sia in Italia che per l’estero, chiedendo ai gestori di prevedere una modifica delle procedure, per consentire ai cittadini all’estero e agli operatori di Patronato di ottenere lo SPID;
• per quanto riguarda il rapporto con l’INPS, di garantire, per i cittadini italiani all’estero, una modifica di tali procedure ovvero l’uso del doppio canale, SPID e Password tradizionale, e per i non cittadini italiani, titolari di prestazioni INPS e operatori di Patronato, l’uso della stessa password tradizionale fino ad oggi utilizzata.

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