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Iran: 13 prigionieri giustiziati. Nove prigionieri nel braccio della morte. Tre sentenze di amputazione della mano

I boia del regime iraniano hanno mandato al patibolo 10 detenuti a Qum e Zabol il 13 Febbraio. Uno di essi è stato giustiziato nonostante la sua richiesta di appello fosse stata presentata alla magistratura del regime. Inoltre altri tre prigionieri, di 29 e 30 anni, sono stati giustiziati nelle carceri di Jiroft e Mashhad l'11 e il 12 Febbraio.
In un altro episodio sembra che nove prigionieri siano stati trasferiti in isolamento nel carcere di Gohardasht in attesa dell'esecuzione. La Resistenza Iraniana chiede a tutte le autorità internazionali competenti di intraprendere un'azione urgente ed efficace per impedire queste esecuzioni.
Pochi giorni fa Ali Alizadeh, funzionario della cosiddetta “campagna anti-droga”, ha chiesto il proseguimento di queste pene brutali dicendo: “Modificare la pena di morte non contribuisce alla campagna e affronta le sfide”. (agenzia di stampa ufficiale Khaneh Mettlat – 5 Febbraio 2017)
In un altro caso la magistratura dei mullah di Teheran ha emesso una condanna al taglio della mano per tre individui accusati di furto. (quotidiano ufficiale Hamshahri – 12 Febbraio 2017)
Incapace di affrontare la crescente crisi interna ed internazionale e per paura di una rivolta popolare, l'odiato regime dei mullah trova come unica via d'uscita l'inasprimento della repressione. Gli esponenti del regime devono essere espulsi dalla comunità mondiale per i loro crimini disumani e devono essere processati per crimini contro l'umanità. Il silenzio e l'inazione di fronte ai crimini commessi da questo regime selvaggio negli ultimi tre decenni, lo ha incoraggiato a proseguire e ad intensificare questi crimini.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
14 Febbraio 2017

Mahmoud Hakamian
@HakamianMahmoud

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