Lettera aperta al Ministro degli Esteri Alfano di Carmelo Cicala Presidente di INSIEME per gli italiani in tema di riacquisto della cittadinanza italiana da parte dei connazionali espatriati con passaporto italiano

Washington DC, 19 gennaio 20117

Signor Ministro,

alla sapiente ed appropriata interrogazione presentatale dall’on. Fucsia Nissoli in data 18 gennaio 2017, lei ha dato una risposta che se da un lato apre una parvenza di disponibilità, dall’altro accampa delle discriminanti che la escludono.

Lei, signor ministro sintetizza in due problemi soprattutto gli ostacoli da superare.

Il primo sarebbe quello che da una tale possibilità di riacquisto della cittadinanza italiana possano giovare mascalzoni e truffatori che non ne avrebbero titolo. Il secondo, lamenta di ignorare quante siano le persone, il numero e quindi gli oneri connessi ad un tale provvedimento da parte dello Stato.

Per la prima obiezione sembra addirittura banale, tanto sarebbe agevole, fare da filtro ad eventuali truffaldini senza titolo da parte delle Prefetture e dei comuni.

Chi è emigrato all’estero con il passaporto italiano, Signor Ministro, vuole e pretende di ritornare in Italia con quel passaporto. Non è una questione da poco conto.

In primis si tratta di un diritto che non si può revocare come se fosse una semplice concessione. Sono stati anche riaperti i termini per il suo riacquisto proprio per concedere questa possibilità riducendo però e svilendo di fatto il diritto a rimanere italiani ad una mera e semplice concessione. Ciò sta a significare che la questione non era da poco conto.

La riapertura dei termini per il riacquisto fu repentina e non abbastanza pubblicizzata come si sarebbe convenuto per cui alcuni italiani non hanno saputo e potuto beneficiare di questa opportunità.

Il numero degli aventi diritto, a ben vedere, è assai esiguo se pensiamo che, su base statistica ed in considerazione del flusso emigratorio a far data dal 1946 fornisce delle deduzioni sul numero degli aventi diritto anche se con approssimazione ma molto vicine a quello reale.

Nel 1946 tempo di grandi flussi emigratori all’estero l’età media di ciascun emigrante è da considerarsi in 20 anni. Questi stessi soggetti, al 2017, sarebbero ultra novantenni e quindi tutti passati a miglior vita. I registri aire poi ci forniscono i dati, un numero pari a 4 milioni e duecentomila cittadini che possono votare e quindi già in possesso della cittadinanza italiana.

Quelli che dovrebbero riacquistarla non possono superare l’ordine delle migliaia.

Ora, signor Ministro, la replica dell’on. Nissoli alla sua risposta è stata cortese ed avrebbe avuto tutte le motivazioni per non esserlo dal momento che la signora Fucsia è stata ad un passo dal raggiungimento del risultato pieno avendo raccolto 317 firme dei gruppi e, per la riluttanza di uno solo si è vista fermare ad un passo dal successo.

Noi, signor Ministro, pur nell’alea della cortesia non manchiamo di mostrare invece tutta la nostra insoddisfazione alla sua risposta perché alla disponibilità del dicastero e sua personale, avrebbero dovuto seguire anche, per essere credibile, le risposte alle sue stesse domande.

Con la volontà di accogliere la richiesta ritenendola giusta,costituzionale e corretta avrebbe dovuto anche trovare la strada giusta per arrivare alla meta.

E’ lei il ministro degli esteri, a lei spetta trovare le risposte alle sue domande, porle e basta sta a significare che fondamentalmente manca la volontà e quando manca quella allora non ci sono risposte che tengano.

Distinti saluti

Carmelo Cicala Presidente di INSIEME per gli italiani

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