INSIEME per gli italiani è per la riorganizzazione dei vecchi Comites con sistemi elettivi trasparenti sotto il controllo preventivo del dipartimento estero


di Carmelo Cicala Presidente di INSIEME per gli italiani

Il programma di INSIEME


INSIEME è per l’abolizione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), organismo ormai del tutto pletorico, estremamente costoso e inefficiente. Si intende esercitare un severo controllo sulla correttezza, sull’efficienza e sulla trasparenza delle nostre rappresentanze all’estero (Ambasciate, Consolati, Uffici Commerciali, Istituti di Cultura, Camere di Commercio, ecc). La lotta agli sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti gli italiani.


Probabilmente il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) ha dato i suoi frutti in epoche nelle quali ancora non erano approdati parlamentari eletti all’estero a Roma. Ma oggi, possiamo affermare che non possiamo più permetterci il pagamento di oneri che non fruttano nulla soprattutto in epoche congiunturali di carattere eccezionale come quelle attuali. Piuttosto i milioni di euro necessari affinché questo organismo funzioni, siano impiegati in favore delle strutture istituzionali assolutamente necessarie alle popolazioni di connazionali residenti all’estero:Ambasciate, Consolati, Uffici Commerciali, Istituti di Cultura, Camere di Commercio, ecc…


INSIEME è per la riorganizzazione dei vecchi Comites con sistemi elettivi trasparenti sotto il controllo preventivo del dipartimento estero e con la possibilità, una volta alleggeriti dall’elefantismo dei CGIE, di poter incaricare, con nomine ufficiali, delegati governativi che organizzino le operazioni di voto con funzioni ispettive e di controllo. Questi nuovi organismi faranno da strutture locali per le esigenze degli Italiani ivi residenti.


Ciascun Comitato, anche attraverso studi e ricerche, contribuisce ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della propria comunità di riferimento e può presentare contributi al Comitato Permanente degli Italiani dall’Estero agli Affari Esteri* utili alla definizione del quadro programmatico degli interventi nel Paese in cui opera. I Comites, sono gli unici organi democratici eletti all’ estero dalle nostre comunità, mentre il CGIE e le Circoscrizioni sono organi aggiunti dopo il 1989 e nominati dai partiti e da questi finanziati e strumentalizzati. A tale fine ciascun Comites promuove, in collaborazione con l’autorità consolare, con le regioni e con le autonomie locali, nonché con enti, associazioni e comitati operanti nell’ambito della circoscrizione consolare, opportune iniziative nelle materie attinenti alla vita sociale e culturale, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani, alle pari opportunità, all’assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo libero della comunità italiana residente nella circoscrizione. Ciascun Comitato opera per la realizzazione di tali iniziative. Il meccanismo di elezione dei Comites deve essere assolutamente trasparente senza inquinamenti facili che sui territori non garantiscono scelte che si rivelino fruttuose. In questo il dipartimento estero del Ministero degli Esteri deve avere un ruolo primario. Una volta certi sulla bontà e sull’efficacia del sistema di votazione, è necessario oltre che utile utilizzare questo organismo anche sotto il profilo di mansioni pubbliche. Si pensi per esempio alla organizzazione dei seggi elettorali in veste di delegati governativi. Assegnando funzioni ufficiali a membri dei Comites, si garantisce soprattutto il controllo sulle operazioni assai delicate facendo si che il monitoraggio sia capillare. Responsabilizzare i Comites con incarichi importanti significa dare loro la valenza che necessita e che essi meritano per il lavoro che svolgono sui territori al servizio delle esigenze degli italiani che vi risiedono.


I compiti dei Comites debbono restare ben distinti da quello dei Consolati. I Presidenti dei Comites vanno eletti direttamente e non scelti dai Consiglieri. Il compito del Presidente, sarà quello di coordinatore senza diritto di voto, mentre il potere decisionale resterebbe ai Consiglieri a maggioranza relativa con voto segreto.


L’elezione dei Presidenti dei Comites dovrà essere diretta. La figura del presidente deve rappresentare la maggioranza quindi è da lì che deve venire indicata la persona di punta, l’immagine dei rappresentati. Il suo compito, oltre quello di rappresentare il comitato come interfaccia con in parlamentari e le istituzioni, sarà quello di coordinatore senza diritto di voto. Attualmente la nomina dipende dai Consiglieri, quindi esclusivamente politica. Ciò non garantisce affatto sulla qualità del prescelto ma consolida un sistema inquinato dalle lotte tra correnti e tra interessi.

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