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Treia, 21 novembre 2016 — Festa dell’albero al Circolo vegetariano

Fra le proposte fatte dal Circolo vegetariano VV.TT., andate a buon fine, ci fu quella di dichiarare “monumenti naturali” gli alberi centenari che ancora crescono nella nostra penisola. Questa proposta, avanzata verso la fine degli anni ’80 del secolo scorso, fu poi ripresa dai Verdi e tramutata in Legge.

La comunione con gli alberi per noi ecologisti è sempre stata una necessità inderogabile. Proprio stanotte ho fatto un sogno sulla sofferenza degli alberi, che sono a tutti gli effetti esseri viventi, bistrattati, sfruttati e mal considerati dall’uomo… Anche gli alberi soffrono… come gli animali, e come noi umani, a causa del sistema finanziario consumista che cancella ogni comunione con la natura e trasforma l’uomo in un demone divoratore, simile a quel mago Saruman che distruggeva gli alberi bruciandoli per trasformarli in demoni (Il Signore degli Anelli, libro II).

Ed è vero che gli alberi hanno un’anima. E’ stato dimostrato che persino una qualunque cellula è autonoma e possiede un sistema che ne regola l’equilibrio e la difesa, in potenza un principio di vita psichica. Esperimenti sui vegetali hanno dimostrato che le piante reagiscono a certi input e che possono sentire benessere, paura, dolore e inoltre che sono capaci di memorizzare. L’albero, col quale l’uomo in passato viveva in grande simbiosi, è stato preso a simbolo religioso dell’origine dell’universo (l’Albero della Vita).

Il primo cibo dell’uomo venne dagli alberi e questi esseri gentili, gli alberi, ancora donano diversi frutti, quelli freschi da mangiare a maturazione o da seccare e quelli indeiscenti nella loro buccia dura, come le noci e le nocchie, che essendo a lunga conservazione vengono consumate soprattutto durante l’inverno.

Perciò anche noi oggi abbiamo celebrato modestamente la giornata dell’albero, e lo abbiamo fatto nel modo più semplice e modesto, cercando il loro contatto e percependo le loro vibrazioni, nel nostro orto di Treia… 4 olivi abbastanza in buona salute, sperando che l’anno prossimo non siano attaccati dalla mosca, il bagolaro che sta ricrescendo, i giovani melo, pesco, caco e mimosa… ed altri arbusti senza nome ma con una forma ed una sostanza…

Paolo D’Arpini – Circolo vegetariano VV.TT

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