Trump Presidente: l’America che "è" non quella che "sembra"

Donald Trump ha vinto sbaragliando la concorrente. Il mondo oggi si aspetta da lui il netto confine dalle cose che ha detto da quelle che sarà capace di fare. L'America torna nel campo che le è congeniale senza fronzoli ed intellettualismi si sinistra. Che sia questa la tendenza anche europea del prossimo futuro? Forse sì perché abbiamo visto e constatato il deteriore intervento di una sinistra ancorata ad idee e contrasti dovuti al protagonismo personale. Da solo sul palco, Trump ha detto papale papale che ciò che è stato incapace deve farsi da parte. Gli Stati Uniti di oggi sono solo una immagine sbiadita del Sogno Americano che l'hanno caratterizzata. La disoccupazione aumenta e la ripresa non c'è. Le periferie ed i centri lontani dalle luci e dai lustrini di New York, patiscono mancanze anche elementari come il ripristino e la manutenzione delle strade. Insomma non sembra più oro neanche se luccica. Orbene, la voce e la presenza di Donald Trump, ha rappresentato anche nelle becere considerazioni sociali, una rottura con il politicamente corretto di un colpo al cerchio ed uno alla botte. Egli ha vinto contro una signora sfatta, vecchia e claudicante. L'immagine stessa di Hillary è stata deludente. La signora Clinton ha denunciato la propria impotenza nascosta dietro un sorriso amaro e finto. Di circostanza. Ma non ha potuto nulla al cospetto delle sfrontatezze impavide del suo diretto avversario. Trump ha avuto il merito di mettere a nudo gli Stati Uniti d'America spogliandoli da sovrastrutture e mitologie oramai superate dai tempi. Donald si è mostrato con tutta la consapevolezza di chi denuncia la verità e non si abbandoni a fronzoli dialettici per salvare una immagine negativa e deludente degli States. Dire sempre la verità ripaga e lo dimostra il fatto che è stato ripagato soprattutto vincendo nei distretti appannaggio e fortini storici dei Democratici. Chi ha votato Trump, abbiamo questa impressione, non lo ha fatto con la pancia per manifestare una protesta ed un disagio , ma coscientemente con la consapevolezza della ricerca di una inversione di tendenza ad “U”.

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