Italiani all’estero: 14 vostri eletti su 18 voteranno “Sì” al referendum del 4 dicembre

Per il momento, ad una prima analisi dell’orientamento di voto dei parlamentari eletti all’estero, si evince che 14 su 18 voteranno e faranno votare “Sì” al referendum del 4 dicembre prossimo. In realtà questa scelta, volendo fare gli interessi degli italiani residenti all’estero,va contro si scusi il bisticcio, i loro stessi interessi. Infatti, l’obiettivo di Renzi è quello di eliminare il maggior numero di senatori e di eliminare del tutto quelli eletti nella Circoscrizione Estero. All’appello del “sì” vi sono tutti i parlamentari del Partito Democratico con l’esclusione del sen. Claudio Micheloni che ha dichiarato di votare “no”. Poi si riscontrano reticenze. Qualcuno non ne vuole parlare come l’on. Merlo e tutto il MAIE che ufficialmente deve sostenere le ragioni del “sì” ma pensa “no”. Come qualche esponente di spicco del partito messo a nicchiare nonostante l’età perché urlerebbe le ragioni del “no”. In questi casi, la posizione è di chi si trova tra l’incudine ed il martello schiacciato dalla logica delle alleanze e degli interessi e dalla obiettiva difficoltà di uscirne indenni. Alla stessa stregua constatiamo le difficoltà dell’on. Farina che corre avanti ed indietro fingendo di avere una gran fretta. La grande disinvoltura invece degli on.li Fedi e Garavini di argomentare direttamente nelle sedi delle comunità dando fondo a tutte le loro capacità per convincerli che quel dito in un occhio che avranno farà bene alla loro vista. Stanti così gli equilibri all’estero, sembra assai arduo che il “sì” venga battuto. D’altronde è disarmante suggerire alle comunità all’estero che l’abolizione dei senatori ivi eletti sia cosa buona e giusta per loro. Il referendum del 4 dicembre si presta ad una doppia lettura. Una che riguarda i risvolti e le conseguenze della vittoria dell’una o dell’altra per i residenti all’estero ed un’altra per gli italiani in patria. Come sempre, nel calderone dell’insalata mista propinata hanno confuso, ma sarebbe stato assai arduo il contrario data la formulazione referendaria contorta, gli uni interessi con gli altri. E’ indecorosa, questo è certo, la disonestà intellettuale e politica dei parlamentari eletti all’estero e di quanti di loro non vogliono parlarne perché costretti a dire una cosa volendone fare invece un’altra. Bello no?

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