L’art. 56 della Costituzione prevede la ripartizione dei seggi elettorali tra circoscrizioni dividendo il numero degli abitanti della Repubblica per 618 e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione della circoscrizione. Accanto alle circoscrizioni regionali è stata istituita la circoscrizione Estero per la quale non vale il conteggio di cui sopra perché altrimenti avrebbe potuto avere diritto ad un numero esagerato di seggi. In realtà, a ben vedere, se ogni circoscrizione elettorale italiana fa riferimento ad una regione e non potrebbe essere diversamente, quella Estero deve per forza di cose far capo anch’essa ad una ulteriore regione. Se la consecutio logica ed interpretativa dell’assunto è vera, come pacificamente è vera, allora i 6 senatori eletti all’estero non possono essere eliminati sic et sempliciter perché la base regionale della loro circoscrizione esiste e ne giustifica l’esistenza. Denominare l’ambito, la location, il territorio delle votazioni per i residenti all’estero semplicemente come “circoscrizione” è una forzatura inutile e senza senso. L’aggettivo “regionale” non accompagna formalmente la denominazione di “circoscrizione Estero”, è vero, ma di fatto quell’enorme territorio continentale dei residenti all’estero altro non può essere che una vera e propria regione. Ergo, questi sei senatori continueranno ad essere eletti all’estero in ogni caso. Per essere del tutto eliminati si dovrebbe eliminare la stessa circoscrizione Estero ma, così facendo, sarebbero eliminati anche i 12 deputati da eleggere alla Camera. Con un esempio pratico sarebbe come voler prosciugare un fiume senza eliminare la sorgente. Alla luce di queste elementari osservazioni, nulla osta alla loro elezione che, su base regionale Estero, continuerà ad eleggere i propri rappresentanti al Senato comunque attraverso le consuete votazioni non essendoci nessun atro sistema. Certo qualcuno potrebbe obiettare che è una regione anomala. Ma perché la Legge Tremaglia non è anomala nella sua interezza? Se la circoscrizione Estero non avesse questa base “regionale” allora sarebbe identificata come un lager, una zona di territorio e basta, una terra avulsa dal contesto dei nostri connazionali ivi residenti. Sarebbe un recinto chiuso senza contatti né rapporti con il resto della Nazione. La circoscrizione Estero invece non può che essere una vera e propria ulteriore regione che va ad aggiungersi a quelle nazionali. Fintanto che esiste la circoscrizione Estero, esisteranno i sei senatori che verranno eletti con votazioni alla stessa stregua delle nomine senatoriali regionali nazionali. In Italia cercano di eliminare il Senato, non certo i senatori che continueranno, in numero ridotto, ad occupare gli scranni di palazzo madama. Dimostrare il contrario, a mio parere, è cosa improba.
Italiani all’estero evitate che rubino il vostro voto anche questa volta…
Votate il referendum come vi consiglia la coscienza ma spedite il plico direttamente in Italia al Ministero Interni Piazzale del Viminale, 1 -00184–) Roma Italy cambiando l'indirizzo sulla busta ed affrancando normalmente. Nella busta gialla insieme al tagliando con il numero seriale aggiungere anche una fotocopia di un documento di riconoscimento solo in questo modo potrete essere sicuri di evitare i brogli elettorali che caratterizzano sistematicamente il voto all'estero. E' una forma di protesta che potrebbe finalmente avere risvolti positivi sul voto all'estero. Ricordate che dall'estero si vota una settimana prima che in Italia e si scrutina una settimana dopo. Il tempo affinché i plichi arrivino c’è ed è sufficiente. Appena vi arrivano i plichi votate e spedite, questa volta non vi fregheranno e, se la protesta sarà generale, non vi fregheranno più.
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