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La storia delle radio libere calabresi della Vallata del Torbido in un eccezionale volume di Ernesto Papandrea stampato da Cenacolo Accademico Europeo Poeti nella Società 




Nino Bellinvia

E’ un’opera davvero senza precedenti quella pubblicata da qualche settimana dal Cenacolo Accademico Europeo Poeti nella Società. Si tratta di un libro-saggio di Ernesto Papandrea sulle radio libere calabresi. Già all’inizio l’autore ringrazia quanti si sono sofferti gentilmente e con entusiasmo a collaborare alla sua ricerca, e tra questi i dj Pepè Larosa di Radio Locri e Umberto Stillisano di Radio Gamma, il giornalista Nino Bellinvia, Carmelina Cutugno, Eldo Nayno e il presidente della Pro Loco di Mammola, Pino Agostino. L’era delle radio libere, come si ricorda, è iniziata il 28 luglio 1976 dopo una sentenza della Corte Costituzionale che sanciva la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private, purché a diffusione locale. Le Radio libere in breve si diffusero in tutte le regioni italiane, anche in Calabria naturalmente, diventando da subito un indiscusso punto di riferimento nel panorama della musica e dell’informazione. In quasi tutte le radio libere uno dei programmi più diffusi divenne quello delle “Dediche a richiesta” in cui i radioascoltatori con richieste da telefono fisso, di nascosto dei loro genitori, o dalle cabine dei bar con servizio pubblico, dedicavano la loro canzone preferita all’amica, all’amico,… E come hanno detto anche i dj calabresi (come scrive appunto Papandrea), che si alternavano in questo tipo di trasmissioni, è stata l’epoca in cui nascevano flirt a non finire che a volte portavano anche a fidanzamenti e matrimoni. Era il mondo dei 45 giri e tanti artisti di allora devono il loro successo proprio ai programmi delle radio libere che mandavano in onda le loro incisioni. Lo scrittore Ernesto Papandrea parla anche di questo in questo suo libro “Le radio libere nella Vallata del Torbido”, vallata che occupa un'area geografica della provincia di Reggio Calabria al confine tra le Serre e l'Aspromonte, nel territorio dei comuni di Mammola, Grotteria, San Giovanni di Gerace, Martone, Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa Ionica.

Lo scrittore ripercorre (un tuffo nel passato il suo) le località di quella Vallata (si trova nel centro-nord della Locride, percorsa dal fiume Torbido che nasce in Aspromonte e sfocia nel mare Jonio) con i ricordi di quel periodo contrassegnato dal fenomeno sociale delle radio libere nelle quali sono passate diverse generazioni.
A distanza di quei fervidi anni, rimasi eventi unici nella sua vita. All’autore sembra ritrovare i sogni di quel tempo e prova ancora quelle sensazioni “uniche” vissute a RADIO GAMMA con quei programmi di straordinaria creatività e attualità che sono stati un filo che ha saldato l’umanità e che gli ha fatto incarnare la speranza in un mondo migliore per tutti, soprattutto per coloro che sono stati svantaggiati per le ingiustizie sociali.
E ricorda le radio libere di allora: Radio Gioiosa, Radio Casa, Radio Gamma, Radio Centro Storico, Radio Gioiosa Antenna Uno, Radio Saturno, Radio Rionale Radio One, Radio Marina Gioiosa Jonica, Radio Nuova Rete…. In primo piano, tra i tanti, i dj Sergio Nigro, Cristoforo Demartino, Felice Murdocca, Nino Basile, Giovanni Angiletta, Renato Caporale, Mario Agostino, Vincenzo Mascagna, Flavia Demartino, Josè Crimeni, Bruno Oppedisano, Pasquale Napoli Francesca Mazzone, Francesca Agostino, Pino Gargano, Luciano Panetta, Totò Pellicano, Natale Loccisano (Natalino), Alfredo Mazza, Serio Nigro, Giuseppe Lagozzo, Giovanni Mazzone, Roberto Nizzardo, Andrea Palermo e Tony Fimognari, Gino Crimeni, Sabrina Maggio, Rocco Triumbatri, Armando Schirrippa, Ciccio Jeraci, Alfonso, Lorella, Vincenzo Macrì, Saverio Rocchino, Franco Mesiti, Maria Teresa Gatto, Roberto Demartino, Pino Murdocca, Flavia Demartino, Josè Crimeni, Pina Scopelliti, Gino Rispoli, Rosalba Loccisano, Mario Racco, Enzo Lucà, Rocco Ritorto, Francesco Agostino, Mimmo Ierinò, Gino Cremeni Rosanna Romellano, Dara Jacopetta, Enrica Circosta, Letizia Colucci, Nicoletta Chiaracciolo, Chiara Napoli, Giulia Seminara, Carmen Andrianò, Totò Gallo, Francesco Zavaglia Francesco Tropea, Evelyn Candido, Umberto Stillisano, Daniele Femia,, Gisella Bagnato e tanti, tanti altri ancora, tra cui anche il presentatore Mimmo Bova e i programmi ideati a Radio Gamma durante la direzione di Tiziano Rossi, e altri ancora. “La radio (dice Papandrea”) era comunicazione, atmosfera magica e le “dediche” facevano “camminare il cuore”.

Senza dimenticare lo stesso Ernesto Papandrea, tra l’altro, con una rubrica culturale a Radio Gioiosa e con i programmi come “Chilla llà”, “A Carmencella”. “A meno che”, “Musicalmente insieme”… e con il “Radiogiornale” a Radio Gamma Gioiosa. Da ricordare anche il presentatore Mimmo Bova e i programmi ideati a Radio Gamma durante la direzione di Tiziano Rossi, e altri ancora. E poi la storia dei gruppi musicali “Gli Squallor”, “I Bruzi” e “I Conti”. A quest’ultimo Papandrea ha dedicato un libro che ha anche ricevuto l’apprezzamento di Don Backy (la moglie è di Bivongi) e in particolare del noto Gino Paoli (già Presidente della SIAE).

E non si ferma qui. Ernesto Papandrea sta preparando altri lavori su argomenti vari anche su altri paesi, senza tralasciare mai la sua Gioiosa Jonica, sempre nel cuore, dando voce a ogni strato sociale come si può costatare leggendo i suoi libri, oltre una ventina (alcuni pubblicati anche in Germania), che gli hanno anche procurato il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Papandrea è nato a Gioiosa Ionica in provincia di Reggio Calabria. Ha studiato nell’Istituto Statale d’Arte di Locri e poi ha proseguito i suoi studi seguendo corsi di formazione in sociologia del Centro Studi terzo mondo a Milano (diretti dal prof. Umberto Melotti, collaborando anche alla “Biblioteca di Lavoro” di Mario Lodi. Ha quindi iniziato la sua collaborazione al Cenacolo Accademico Europeo “Poeti nella Società” di Napoli che ha pubblicato: “Trafitto dal dolore di vivere” e “Il sud delle promesse inutili” (2001); “Mio padre pianse prima di morire” e “Il volto dei giorni che passano” (2009; “Una stella brilla ad oriente – poesie per il Papa” e “Sola come una conchiglia” (2004); “Ragazzo sognatore” e “L’Arte pittorica di Corrado Armocida” (2006); “Quel paradiso che sei tu” (2007); “L’altra Locride – Le band musicali” e “La Calabria che mi porto nel cuore” (2008); “L’impressionismo di Leonardo Arone” (2009); “Una vita per l’arte – Corrado Armocida”, “Il Bar Italia” (2011), “Il Gruppo sportivo Gioiosa Jonica” e “L’Associazione Nazionale Marinai d’Italia” (2012), “Il Magazzino Stand negli anni ’50 a Gioiosa Jonica” e “Una mamma in catene” (2013); “”Il complesso I Conti” e “ Armando Reale un comunista perbene” (2014); “Il CINE MAR di Gioiosa Jonica” e “Domenico Sculli” (2015); “L’Associazione Umanitaria A.I.V.O.B” (2016).

Da ricordare che nel 2005 ha pubblicato anche: “Non posso che dirti ti amo” (Edizioni Museo della Poesia, Garessio) e “Liberaci dal male” (Edizioni Universum).

Per informazioni o richiesta del libro, rivolgersi all’autore Ernesto Papandrea – Via Emilia 9 – 89042 Gioiosa Jonica 7/RC – Tel. 3295698816, oppure a Pasquale Francischetti, presidente del Cenacolo Accademico Europeo Poeti nella Società (Via F. Parrillo 7 – 80146 Napoli – Tel. 0817529355; e-mail: francischetti@alice.it) che ha realizzato la stampa del libro.

Nella foto di copertina Salvatore Fuda e Pino Canzio (conduttori del programma “Verba manent”) con in studio Salvatore Totino (originario di Gioiosa Jonica, direttore della fotografia nel film “Il codice Da Vinci), alla consolle Franco Ursino (in arte Franco Mesiti) e Vincenzo Logozzo con la cinepresa.

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