Lettera Aperta

La villania del governo Renzi non si arresta alle restrizioni delle libertà democratiche, la cosa più grave di cui tale governo si macchia è la totale sudditanza all’egemonia statunitense. Questo governo ossequiosamente ubbidisce a tutti gli ordini dell’occupante ed appoggia tutte le azioni che all’occupante convengono, soprattutto in chiave militare. Dopo i soldati italiani stanziati in Afghanistan, Libano, Iraq, Libia, etc. ecco l’accettazione di inviare entro il 2018 4.000 militi italiani in Lettonia, ai confini della Russia. Questa è la più grande pazzia! In caso di incidenti di frontiera che, vista l’aggressività americana, si prefigurano come imminenti, i “nostri” soldati saranno coinvolti e con loro anche l’Italia stessa.

La Russia non è l’Afghanistan od il Libano, e nemmeno la Libia o l’Iraq, la Russia è una potenza nucleare che sta dimostrando di non voler accettare oltre prevaricazioni e minacce, che giornalmente le arrivano da parte degli statunitensi e cosiddetti loro “alleati”. La Russia ha dimostrato in passato di saper rispondere adeguatamente ad ogni aggressione e le sue risposte sono sempre state dolorose e rovinose per gli aggressori.

L’ultimo esempio è ben descritto nel libro “SOPRAVVISSUTI AL GELO E AL NEMICO. MEMORIE DI REDUCI DI RUSSIA” di Fiorenzo Carsi.

Consiglio Renzi di leggersi queste testimonianze della storia militare fascista. Invito Renzi e Pinotti e gli altri governativi a valutare i fatti descritti, e di come i nostri militari pagarono il fio della volontà guerresca fascista, una volontà guerresca che non pare molto diversa da quella dei nostri attuali egemoni ed “alleati”. Invito il presidente del Consiglio Renzi a leggere come durante la ritirata i nostri subirono più la violenza degli “alleati” (a quel tempo) tedeschi che non la violenza dei russi. Esempio: i tedeschi tagliavano le mani ai nostri soldati che si aggrappavano ai camion durante la rovinosa fuga del ‘43. Invito Renzi a prendere coscienza, riguardo il comportamento del suo predecessore, Mussolini, che se non vi fossero altri delitti, tra i quali la limitazione della libertà in Italia, bastano quelle testimonianze per dimostrare la sua nullità come statista per averci trascinato in una rovinosa guerra. Invito Renzi a non voler emulare sino in fondo il suo predecessore.

Ma vorrei anche -in questo contesto- riportare un mia memoria riguardo al diverso comportamento dei russi rispetto a quello dei nostri “alleati”. Io sono nato da uno di quei soldati reduci dalla Russia, uno che che fece in tempo a tornare prima della disfatta finale. Ma questa storia merita un piccolo chiarimento. Mio padre durante la ritirata fu abbandonato dai suoi commilitoni con le gambe congelate. Sarebbe morto di sicuro o fatto prigioniero, come tantissimi altri italiani caduti in combattimento o in prigionia, se alcuni russi “misericordiosi” non l’avessero preso, caricato su un carro e -a loro rischio- riconsegnato entro le linee italiane. Poi fu rimandato in Italia dove, essendo invalido, fu esentato dal servizio militare. E così io potei nascere, poco dopo la liberazione di Roma. Quindi debbo la vita ad un russo, oltre che a mio padre ed ovviamente a mia madre (anzi soprattutto a lei che scelse di tenermi malgrado i tempi)…

La ministra Lorenzin recentemente aveva lanciato una campagna a favore della prolificazione, finalizzata all’incremento della popolazione italiana, ebbene sappia anche lei che la guerra non aiuta la popolazione ad aumentare, bensì provvede a decimarla.

Paolo D’Arpini – Circolo vegetariano VV.TT.

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Di seguito un’altra lettera in sintonia:

Sono la figlia di un reduce dalla Guerra di Hitler e Mussolini contro la Russia. Da vecchio, riaffiorando i ricordi più sepolti, papà descriveva le sofferenze subite, ma soprattutto quelle di cui è stato testimone in Russia, al pari di quelle subite e di cui è stato testimone nel Campo di sterminio di Mauthasen. Confesso che la notizia che soldati, anche italiani, saranno inviati sul confine russo, se da un lato mi sembra tanto ridicola da sembrare inverosimile, non mi pare altro che una provocazione, le cui conseguenze non saranno certo un deterrente ma più facilmente un invito a reagire.
Sono orribilmente colpita dalla leggerezza con cui la notizia dell’invio del contingente italiano sia stata in un primo tempo taciuta poi presentata come fosse una scampagnata.
Mi appello all’art. 11 della nostra Costituzione: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Chiedo con fermezza all’Italia e agli italiani tutti, ma soprattutto al Governo italiano, a nome di mio padre che non può più farlo e di tutti i morti in guerra di tutti i tempi e di tutti i Paesi, di non contribuire ad aprire nuovi catastrofici scenari di conflitto.

Primarosa Pia

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Ed ora una poesia:

Canto dei morti invano

Sedete e contrattate
A vostra voglia, vecchie volpi argentate.
Vi mureremo in un palazzo splendido
Con cibo, vino, buoni letti e buon fuoco
Purché trattiate e contrattiate
Le vite dei nostri figli e le vostre.
Che tutta la sapienza del creato
Converga a benedire le vostre menti
E vi guidi nel labirinto.
Ma fuori al freddo vi aspetteremo noi,
L’esercito dei morti invano,
Noi della Marna e di Montecassino,
Di Treblinka, di Dresda e di Hiroshima:
E saranno con noi
I lebbrosi e i tracomatosi,
Gli scomparsi di Buenos Aires,
I morti di Cambogia e i morituri d’Etiopia,
I patteggiati di Praga,
Gli esangui di Calcutta,
Gl’innocenti straziati a Bologna.
Guai a voi se uscirete discordi:
Sarete stretti dal nostro abbraccio.
Siamo invincibili perché siamo i vinti.
Invulnerabili perché già spenti:
Noi ridiamo dei vostri missili.
Sedete e contrattate
Finché la lingua vi si secchi:
Se dureranno il danno e la vergogna
Vi annegheremo nella nostra putredine.

Primo Levi

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