Capolavoro di cristiana ipocrisia sul blog “Come Gesù”

«Forse vi si può vedere qualche somiglianza con la tematica del suicidio. Anche i suicidi prima non potevano avere funerali cristiani, erano scomunicati. Poi si è scoperto qualcosa circa la loro “condizione” di depressione, che ovviamente attenua la responsabilità personale. Certo che comunque però, solo Dio è in grado di determinare sino a che punto uno è colpevole di suicidio, quando appunto lo compie. Stesso discorso per i drogati. Però i drogati e i depressi, non vanno in giro a dire a tutti quanto è giusto suicidarsi, né fanno manifestazioni e sfoggi di orgoglio suicida. Anzi vivono la loro “condizione” spesso in totale solitudine e dignità. Credo siano questi atteggiamenti, quelli che rendono difficile accettare gli omosessuali, diversamente da tante altre” categorie “( tra virgole,perché non esistono categorie…è solo per capirsi) di persone o di peccatori».

Questo capolavoro di cristiana ipocrisia, è il commento sul blog “Come Gesù” di un lettore, all’articolo «Papa Francesco – “Gesù non dirà mai a un omosessuale ‘vattene’ “», del prete e scrittore Mauro Leonardi. L’accostamento dei suicidi e dei drogati agli omosessuali è di pessimo gusto ed offensivo. L’autore del capolavoro, però, vede qualche somiglianza, non dice che c’è perfetta somiglianza. E’ generoso. E poi la somiglianza è solo nel fatto che, come è accaduto per i suicidi, gli omosessuali prima erano condannati senza se e senza ma (il che in realtà non sarebbe vero, giacché la Chiesa condanna il peccato ma non il peccatore), e poi si è scoperto che la loro responsabilità personale ha delle attenuanti. Il pessimo paragone, però, poi continua spudoratamente. I drogati e i depressi non vanno in giro a dire quanto è giusto suicidarsi né fanno sfoggio di orgoglio suicida (ma guarda un po’!), non vanno in giro, vale a dire, a fare sfoggio della loro triste disperata condizione, invece quei mascalzoncelli degli omosessuali fanno sfoggio (tutti?) della loro triste disperata condizione. La conclusione del capolavoro di ipocrisia: “Credo siano questi atteggiamenti, quelli che rendono difficile accettare gli omosessuali”. Ma certamente. Questo spiega l’omofobia. Questo spiega perché appena una settimana fa a Roma tre giovani hanno insultato, buttato a terra e preso a calci un giovane omosessuale di vent’anni. E meglio che gli omosessuali non vadano in giro a fare sfoggio della loro condizione. Anzi, è meglio che non vadano proprio in giro.

Renato Pierri

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