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Lettera Aperta – Nell’imagine si vede Renzi in una passata visita a Treia

Sono stato qualche sera fa ad una riunione, tenuta a Treia, di favorevoli al sì al referendum per l’approvazione delle riforme renziane. Qualcuno potrebbe chiedermi “che ci sei andato a fare?” Giusta osservazione, ma se non si va a parlare con gli opponenti come si chiariscono le situazioni? Ed è importante che la verità sulle modifiche costituzionali volute da Renzi venga fuori e non ci si accontenti delle mezze verità enunciate dagli esponenti governativi e dai loro alleati… Infatti, anche qui a Treia, i renziani stanno affilando le armi per convincere i “semplici” a votare sì al Referendum.

Prima però bisogna vedere come si esprimerà la Consulta in merito alla nuova legge elettorale Italicum, sempre voluta da Renzi in sostituzione del Porcellum di Berlusconi dichiarato incostituzionale. Il fatto che questo attuale parlamento sia stato eletto con una legge elettorale incostituzionale e ciò non ostante si conceda il diritto di fare modifiche costituzionali, che stravolgono completamente la Costituzione italiana, è un fatto molto grave. La considerazione poi che la nuova legge elettorale Italicum ricalchi ed anzi peggiori la precedente legge Porcellum pone ulteriori dubbi sul percorso democratico seguito da Renzi e supporters (poteri forti compresi).

Ora ci si aspetta che la Consulta si esprima (pur che nella Consulta buona parte dei membri sono supporters del Renzi stesso) dopo di che il governo potrebbe decidere sullo svolgimento dell’eventuale referendum. Qui non si parla più di data da destinarsi, addirittura si parla di eliminare il referendum tout court. Questo perché l’attuale classe dirigente ha scoperto, proiezioni alla mano, che il risultato referendario porterebbe alla bocciatura, ovvero alla vittoria del No, delle riforme volute dall’attuale governo.

Mi sovviene una frase di 2 anni fa quando le norme sulla nuova modifica costituzionale erano ancora in iter di approvazione alle Camere: “…Renzi alterna ricatti a bischerate, l’ultima è stata quella di gabbare le persone teledipendenti, ri-presentandosi come vittima dei partiti conservatori che non vogliono fare quelle ‘riforme’ costituzionali che il paese aspetta da 70 anni..”.

Questo più o meno è quanto ho detto all’incontro di Treia, aggiungendo che… La legge di revisione costituzionale Renzi-Boschi investe l’intera seconda parte della Costituzione. Di qui il suo primo, radicale aspetto di illegittimità: l’indebita trasformazione del potere di revisione costituzionale previsto dall’articolo 138, che è un potere costituito, in un potere costituente non previsto dalla nostra Costituzione e perciò anticostituzionale ed eversivo.

Inoltre la riforma voluta dal governo non garantisce la sovranità popolare perché espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri, non produce semplificazione perché moltiplica fino a dieci i procedimenti legislativi e incrementa la confusione, non supera il bicameralismo ma anzi lo rende più confuso e crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato, non è chiara perché è scritta in modo da non essere compresa. Per queste ed altre ragioni che non enuncio per non dilungarmi eccessivamente dichiaro il mio deciso No alle riforme renziane tese a creare uno stato autoritario ed antidemocratico con la scusa della “governabilità”, non alleggerendo assolutamente le spese di gestione della politica, anzi incrementandole.

Paolo D’Arpini – circolovegetariano@gmail.com

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