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IL PUNTO n. 596 del 17 settembre 2016 di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)

Cari lettori,
ritorna IL PUNTO dopo il periodo estivo con la sua cadenza più o meno settimanale.
Un omaggio questa settimana a CARLO AZEGLIO CIAMPI, alcune note sulla ripresa politica e soprattutto sul (rinviato) referendum e sulle piroette di Renzi sull'Italicum e in Europa mentre a Verbania c'è una novità: finalmente un concorso sul CEM/Maggiore, ma…andate un po' a leggere!
Un saluto a tutti e buona lettura
Marco

SOMMARIO: CIAMPI – RIENTRO – ITALICUM – MONARCHIE – BUONA NOTIZIA – FINALMENTE UNA GARA A VERBANIA.

ONORE A CARLO AZEGLIO CIAMPI

Si è spento ieri il Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, uno dei migliori che l’Italia ha avuto in questi decenni.

A lui il merito di aver ridato un po’ di orgoglio e senso di appartenenza agli italiani e di aver riscoperto atteggiamenti – come quello di cantare l’Inno di Mameli, onorare la bandiera e ricordarci di avere una patria comune – che erano decisamente caduti in disuso.

Ciampi ha servito il nostro paese con onestà, sobrietà e rettitudine, con impegno e serenità, certo con senso del dovere. Alcune sue scelte in Europa sono discutibili ma a quel tempo sembravano giuste ed è stato tutto sommato davvero “super partes” rispetto a governi e politica, certo meglio del suo predecessore Scalfaro e dei suoi successori.

Credo che tutti gli italiani gli debbano quindi un ricordo affettuoso, con un grazie sincero.

BEN RITROVATI

Si riprende il discorso politico dopo la sosta di agosto con un terremoto in più alle spalle, un paese bloccato e che non cresce nonostante petrolio e tassi di interesse a basso prezzo, tante promesse e roboanti previsioni che si sbriciolano (purtroppo) davanti alla realtà.

In mezzo, una nuova crisi comunale a Roma dove la sindaco RAGGI è oggetto di evidente boicottaggio (sì, difendo la sindaco del M5S perché bisogna anche darle il tempo di lavorare, anche se troppi 5 stelle dimostrano di essere oltremodo ingenui e impreparati) ma dove – soprattutto – il PD e certi evidenti “poteri del mattone” stanno dando una quotidiana dimostrazione di come si cerchi di abbattere un avversario politico sgradito con l’uso sistematico della disinformazione e della polemica.

La vicenda più grave di questa lunga estate è la crisi europea dove la Gran Bretagna se ne va (e sembra proprio a stare meglio da sola), ma nulla cambia in un rapporto pan-tedesco dove la Merkel predomina e gli altri stanno a guardare o si inventano scorciatoie populiste. In quest’ottica provate a ricordare e a sommare i titoli “europei” dei giornali e dei servizi TV pro-Renzi di questi anni e misurateli con la realtà: basta vedere e giudicare ognuno con la propria testa per verificare che dietro il bluff di un bullo fiorentino non c’è assolutamente nulla, se non l’eredità di un’orda di poveracci che a ritmi di migliaia al giorno hanno invaso il nostro paese e non riescono più ad uscirne perché a nord hanno chiuso il confine. Un po’ tardi (e in contrasto all’atteggiamento tenuto fino a ieri) Renzi ha “rotto” a Bratislava con i suoi partner, forse perché da Roma ha capito che arrivano venti di crisi personale e politica.

D'altronde l’Italia ha appena votato che l’Europa assegni sei miliardi di euro alla Turchia perché faccia da cuscinetto verso i profughi siriani (dimenticando le repressioni sanguinose del regime turco del presidente Erdogan, di cui non parla più nessuno) e solo briciole all’Italia pur con centinaia di migliaia di profughi arrivati ed in arrivo.

Questo è – purtroppo – il vero “peso” dell’Italia in Europa.

Si potrebbe continuare con gli indici di crescita economica che dovevano schizzare al rialzo e sono invece malinconicamente fermi, come i tagli fiscali e le riforme che non decollano perché per questo governo le “riforme” sono solo quelle tipo le coppie di fatto. Allegri comunque, c’è chi sta peggio di noi.

ITALICUM

Passare dall’affermare “L’Italicum non si cambierà mai ed è il sistema elettorale migliore” a “Siamo disponibili a cambiare tutto” è tipico di Renzi, personaggio che annusa aria di crisi, rinnega sé stesso e spera di sfangarsi così sulla questione referendum.

Grave anche che la Corte Costituzionale rinvii le decisioni sull’incostituzionalità dell’Italiacum al dopo referendum e che intanto il governo si prenda altri 10 giorni nel fissare una data per il voto mentre ottobre è ormai alle porte.

Nel dibattito sul referendum rintrona intanto assillante e quotidiana la grancassa dei SI (slogan dell’ ultima spiaggia: “se vince il NO gli investimenti stranieri ci lasceranno”) ovvero la solita tecnica di fare terrorismo psicologico senza che NESSUNO sembri voler però approfondire i CONTENUTI di una riforma costituzionale farlocca, confusa e illogica.

A quando – in termini di “par condicio” – ci sarà finalmente la possibilità di svolgere dibattiti tematici e specifici, senza preconcetti?

A questo proposito in allegato un articolo del costituzionalista Carlo Sizia.

ELOGIO OBBLIGATO DELLA MONARCHIA COSTITUZIONALE

Sia che negli USA vinca la Clinton o Trump rappresenteranno più o meno la metà dell’elettorato, in Austria si ritorna ad un ballottaggio per la presidenza, in Francia il presidente è anche di fatto leader di partito, in Italia da tempo non abbiamo presidenti rappresentativi: difficile trovare una formula dove chi comanda (soprattutto se non ha ul voto di fiducia dei cittadini con un’elezione diretta) abbia l’autorevolezza per governare e contemporaneamente sia “super partes” e garanzia per tutti.

Infatti – dopo ogni elezione – il candidato vincente si precipita a dire che vuole essere il presidente di “tutti” (poi di solito non succede) soprattutto quando le maggioranze sono minime. Regolarmente tutto ciò porta comunque allo “spoil system” e al moltiplicarsi di nomine politiche. Addirittura negli USA i posti di ambasciatore vengono assegnati come compenso per l’appoggio dato al candidato presidente risultato vincente, quando invece sarebbe necessario sempre personale appositamente istruito e competente: le recenti dichiarazioni “politiche” dell’ambasciatore USA sul referendum sul referendum ne sono conferma.

Ben diversa è diventata la figura, il ruolo ed il significato degli ultimi sovrani europei che invece rappresentano visibilmente sempre di più l’unità del loro popolo e dello Stato, nella sua storia e nelle sue tradizioni, e che esercitano davvero questo ruolo “super partes”, senza più imporsi certo con la forza.

Vale per Felipe re di Spagna (dove senza governo pare stiano benissimo..), la regina Elisabetta, ma anche per tutti i monarchici baltici e del Benelux.

Se ancora fosse qui mio padre – monarchico senza pentimenti – mi direbbe “ Vedi, come volevasi dimostrare…”

BUONA NOTIZIA

Arriva dall'Europa dove Padoan dichiara “Ora basta, anche le multinazionali pagheranno le imposte sui loro profitti!”

Bene, bravo, giustissimo! Solo che siano ormai fuori tempo massimo visto che a questo punto per quelle aziende europee che non vogliono pagare basterà ora mettere la loro sede legale a Londra per far quel che vogliono, infischiandosene della legislazione europea..

Ma si può poi credere comunque e davvero alle promesse di Padoan?

Se le guardiamo confrontando i buoni auspici e le sue promesse con la realtà sono come il gelato dimenticato al sole a metà agosto che si scioglie e non dura.

Giorno per giorno è avvenuto per le banche, l’economia, gli indici di sviluppo, l’occupazione, l’attenzione verso l’Italia in Europa

VERBANIA: ALLEGRIA, FINALMENTE UN CONCORSO!

Il Comune di Verbania ha indetto un concorso relativamente al “Centro eventi IL MAGGIORE”.

Calma: non si tratta di un concorso, un bando, una serie di preventivi per assegnare la direzione artistica oppure proporre spettacoli, gestire la struttura, fornire attrezzature o servizi, assegnare la gestione della stagione invernale o quella estiva oppure organizzare la rassegna estiva cinematografica: tutto questo si assegna regolarmente senza gara né chiedendo più preventivi nelle segrete stanze dove nessuno deve metterci il becco.

No, il tema del concorso è di trovare i nomi per le quattro sale all’interno del CEM e si invita quindi la cittadinanza a proporre idee adeguate.

Parteciperà sicuramente un sacco di gente perché il premio è allettante: n. 2 (due!) ingressi gratuiti ad uno spettacolo al “Maggiore”.

C’è però anche una clausoletta “Qualora nessuna proposta fosse ritenuta meritevole…deciderà la giunta”. Esattamente come è successo per la scelta ben più importante del nome del teatro: 62 concorrenti, proposte tutte segretate (così niente confronti), nessun nome ritenuto “idoneo” e quindi la giunta o meglio il sindaco scelse in solitario: “IL MAGGIORE”.

Un nome di grande fantasia ed assonanza che ricorda il lago, un vento, l’ospedale di Novara, una carrozzeria, l’affitto dei camper, una strada di Unchio e perfino una nota impresa locale di pompe funebri.

Evviva la democrazia e la trasparenza perchè circa invece gli appalti e le gare mancate sulle questioni veramente importanti legate al CEM a pagare (per ora) sono solo le casse comunali.

Buona settimana !

Marco Zacchera

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