LIBERI I SEDICI MACACHI DI UNIMORE

I
sedici macachi rinchiusi presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e
destinati ad essere uccisi dopo invasivi esperimenti al cervello, sono liberi.
Dopo più di un anno dalla firma dell’accordo tra l’Ateneo e il Comune di Modena
gli animali sono stati trasferiti in via definitiva al Centro di recupero di
animali selvatici ed esotici
di
Semproniano in provincia di Grosseto.

In
seguito alla sottoscrizione del protocollo che porta la firma del Rettore Angelo
Andrisano e dell’Assessore comunale all’ Ambiente Giulio Guerzoni, si è
costituita una commissione composta da un veterinario, un docente
dell’Università e un rappresentante del Comune di Modena con il compito di
individuare, tra le varie associazioni che si sono candidate per prendersi in
carico i primati, quella che meglio potesse garantire il benessere e la tutela
degli animali.

Dopo
un attento vaglio delle proposte pervenute e delle strutture di accoglienza la
commissione ha deciso all’unanimità di cedere i sedici macachi a una delle tre
associazioni animaliste facenti parte del Coordinamento Salviamo i Macachi –
Animal Amnesty – Animanimale – Lav, che da tempo portavano avanti una campagna
per chiedere la liberazione dei primati e la chiusura degli esperimenti che da
più di dieci anni venivano effettuati all’interno dello Stabulario
Interdipartimentale di UNIMORE.

“Con
la cessione definitiva dei macachi a Lav – dichiara Animal Amnesty– si conclude
positivamente una vicenda che è stata spesso oggetto di aspre polemiche e forte
esposizione mediatica mal tollerata dai vertici dell’ Ateneo”.
Nel giugno del 2014, pochi giorni prima di una
manifestazione di contestazione che inondò le strade di Modena, Piercarlo
Paderno di Animal Amnesty e Paolo Bernini deputato del M5S fecero visita allo
stabulario modenese: le voci e le immagini del
video
girato durante l'occasione
scossero l'opinione pubblica . Da allora è stato un susseguirsi costante di
iniziative di piazza e di tentativi di confronto con le istituzioni locali e
nazionali per chiedere la fine degli esperimenti sui primati e la liberazione
degli stessi in idonei centri di recupero.
Ora
i macachi si trovano al sicuro, in uno dei centri in Italia più accreditati, con
spazi e strutture costruiti appositamente per accogliere i primati e personale
esperto e competente che se ne prenderà cura.

“Dopo
la liberazione dei beagle di Green Hill, il movimento per i diritti animali
riporta un’altra storica vittoria. Ci auguriamo che i macachi modenesi siano
solo i primi di una lunga serie di primati, attualmente prigionieri delle
Università italiane, ad essere liberati. La nostra battaglia per l’abolizione
della sperimentazione animale e la sua sostituzione con metodi alternativi
continua”.
Di seguito
riportiamo l'indirizzo del video

Animal Amnesty ONLUS
www.animalamnesty.it

Animal Amnesty ONLUS – www.animalamnesty.it

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