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"Salamella Napoli Piccante Casa Modena" ritirata anche in Germania per Salmonella. Lo segnala oggi l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco

La “Salamella Napoli Piccante Casa Modena” prodotta in Italia dai Grandi Salumifici Italiani S.p.A, leader nel mercato italiano dei salumi e dei secondi piatti pronti freschi, è stato ritirata dal commercio anche in Germania per la presenza di salmonella che è l’agente batterico più di frequente responsabile delle tossinfezioni alimentari. «Non possono essere esclusi rischi per la salute», ha comunicato dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco raccomandando di non consumare il prodotto, che è stato nel frattempo già stato ritirato dal mercato. Stando a quanto affermato dall’azienda, il salame è stato richiamato «informando i rivenditori e i punti vendita specializzati, dopo che il produttore che rifornisce varie aziende in Europa ha informato della possibilità che il prodotto contenesse tracce di salmonella». Diversi i Paesi interessati dal provvedimento: tutti in Europa. Al momento si tratta di una misura precauzionale, visto che non risultano casi confermati con sintomatologie inerenti: febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea che si manifestano tra le sei e le 72 ore successive al consumo di un alimento contaminato. Il lotto coinvolto della “Salamella Napoli Piccante Casa Modena” da 400 grammi dell’azienda Grandi Salumifici Italiani ha la data di scadenza dell' 11/05/2016 e numero 57602709. Le autorità tedesche hanno comunicato di non conoscere se vi sono dei consumatori colpiti da disturbi gastrointestinali, in seguito all’ingestione del salame. I Grandi Salumifici Italiani S.p.A Casa Modena in una nota diffusa agli organi di stampa ha anche istituito un numero verde gratuito per i consumatori che intendono ottenere chiarimenti. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori a prestare la massima attenzione astenendosi dall’acquisto del salame provenienti dal lotto interessato dalla contaminazione. L’altra cosa da ribadire è che il salame non coinvolto si può mangiare con serenità.

Lecce, 22 aprile 2016

Giovanni D’AGATA

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