AUTISMO. LG, GIMBE: FONDAMENTALI TRASPARENZA E RIGORE METODOLOGICO

CARTABELLOTTA PARTECIPA OGGI A SEMINARIO ‘LO SPETTRO AUTISTICO’ A ROMA

Roma, 1 aprile – “In questo momento di rinnovato interesse per le linee guida è indispensabile diffondere anche tra i pazienti che gli ingredienti fondamentali di linee guida credibili siano il rigore metodologico e la trasparenza”. Sarà questo il messaggio che Antonino Cartabellotta, presidente del Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze (Gimbe), darà oggi (venerdì 1° aprile) al seminario ‘Lo Spettro autistico’, promosso a Roma da Paola Binetti, esponente della commissione Affari sociali, in occasione della Giornata mondiale di consapevolezza sull'autismo.
L’evento, che si svolgerà nell'Aula Valori dell'Università Lumsa in via di Porta Castello 44 dalle 15 alle 18, sarà anche occasione per presentare il libro, curato dal deputato Ap, dal titolo ‘Lo spettro autistico. La legge e i suoi risvolti clinici e sociali’, a cui Cartabellotta ha partecipato scrivendo il capitolo sugli ‘Standard internazionali per la produzione di linee guida di qualità’.
“Qualsiasi ‘produttore’ di linee guida- prosegue il presidente della Fondazione Gimbe- deve aderire a standard internazionali per tutelare l’integrità della scienza nell’interesse dei pazienti. In particolare, considerato che il processo di produzione delle linee guida è ampiamente influenzato da varie tipologie di conflitti di interesse è indispensabile un approccio sistematico alla loro disclosure e gestione”.
– Cosa significa ‘rigore metodologico e trasparenza per la credibilità delle linee guida’? “Le linee guida permettono di definire standard assistenziali e criteri di appropriatezza e possono essere utili riferimenti nel contenzioso medico-legale: per questo la loro credibilità rappresenta una caratteristica irrinunciabile. Infatti- chiosa il presidente della Fondazione Gimbe- oltre 25 anni di ricerca sulle metodologie di produzione delle linee guida hanno dimostrato che la loro qualità non è garantita dall’autorevolezza dei produttori, né dalla loro legittimazione normativa, ma è strettamente legata al rigore metodologico nel processo di elaborazione – che condiziona la ricerca, la valutazione e la selezione delle evidenze scientifiche – e ad un’adeguata governance dei conflitti di interesse che influenzano in maniera rilevante la formulazione delle raccomandazioni cliniche”.
– La Fondazione GIMBE ha recentemente avviato uno studio per valutare la qualità delle linee guida in Italia. Di cosa si tratta? “In qualità di membro fondatore del Guidelines International Network (G-I-N) – che rappresenta 99 organizzazioni che producono linee guida in 49 paesi – abbiamo innanzitutto realizzato la versione ufficiale in lingua italiana degli standard G-I-N sulle metodologie di produzione e sulla governance dei conflitti di interesse. Quindi, la Fondazione GIMBE ha assegnato per il 2016 la borsa di studio ‘Gioacchino Cartabellotta’ per valutare, attraverso uno studio condotto sotto l’egida del G-I-N e dell’Istituto Superiore di Sanità, se le linee guida prodotte in Italia rispettano gli standard G-I-N”.
– In che modo si può conciliare questo discorso con le linee guida sull'autismo, di cui si attende la versione aggiornata? “La prima versione delle linee guida, adattando quelle del NICE, era già in linea con la maggior parte di questi criteri. Ovviamente auspichiamo che la versione aggiornata delle linee guida sull’autismo aderisca in maniera ineccepibile agli standard del G-I-N- conclude Cartabellotta- sia sulle metodologie di produzione, sia sulla governance dei conflitti di interesse”.
Per partecipare al seminario occorrerà registrarsi scrivendo a m.cinque1@lumsa.it

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