LUNGOMARE ACITREZZA-ACICASTELLO: PER PASQUA CHIUSO IL COLLEGAMENTO PEDONALE PROVVISORIO

FREE GREEN SICILIA – SOS BENI PAESAGGISTICI

IL REFERENDUM DEL 2010 AFFOSSATO DALLO SCEMPIO DEL CICLOPICO E ILLEGALE MURO/SPIANATA DI CEMENTO, CHE DIVIDE DA DECENNI IN DUE LA COSTA, E DA ISTITUZIONI SILENTI O COMPLICI

Sono passati oltre cinque anni dal lontano referendum (giugno 2010) che avrebbe dovuto decidere, e a gran voce vista la stragrande vittoria del sì, la riapertura totale e ininterrotta del varco che da decenni ostacola l’unione del lungomare tra Acicastello e Acitrezza, unico Comune, per pedoni e ciclisti senza che questo corressero il rischio di attraversare la strada statale e per il piacere naturale di costeggiare la costa e il mare.

A riprova di ciò e senza che vi fosse un preavviso pubblico e ovviamente nessuno ne sapesse nulla il Lido ‘statale’ dei Ciclopi ha deciso di chiudere il percorso proprio nei giorni di Pasqua e Pasquetta quando l’afflusso di cittadini e turisti ha preso d’assalto Acicastello e Acitrezza con grande costernazione da parte di questi.

Nel frattempo le promesse del Sindaco sul rispetto del referendum e la conseguente apertura definitiva e non parziale del tratto di costa (concesso fino ad oggi solo per un breve periodo che potrebbe essere soppresso del tutto visto che la stagione balneare adesso ha la durata di un anno, con un percorso tortuoso e vietato a chi va in bici e di fatto ai disabili e a chi ha problemi di deambulazione) cementificata in lungo e largo contro legge, considerata dalle nostre parti un optional anche per chi dovrebbe farla rispettare, dal lido dei Ciclopi (lido prima sequestrato e poi confiscato e dunque da tempo di proprietà dello Stato, si fa per dire!) si sono sprecate riversando come sempre le responsabilità esclusivamente ad altre istituzioni, anche se questi hanno contribuito affinchè nulla cambiasse e il tutto a discapito dei cittadini dei due Comuni e non solo e dei turisti.

Lo scempio del muro/spianata ciclopica di cemento che ha coperto l’intera costa tra il confine di Acicastello e Acitrezza (sottolìneamo ancora che si tratta dello stesso Comune) resta lì come ‘legittimato’ da istituzioni complici e silenti forse perché tale abuso non può che coinvolgere oltre a chi ha gestito illegalmente tale lido negli anni passati le varie istituzioni che avrebbero dovuto fermare tale scempio o imporne il ripristino ambientale.

Ma la cosa che scandalizza oltre a quanto detto sopra e che ripetiamo da anni è il fatto che non ci risulta, e speriamo essere smentiti, che altre associazioni e partiti abbiano mai denunciato tale illegale scempio che ha devastato un largo tratto di costa lavica di grande pregio paesaggistico e nel cuore dei luoghi del mito.

Alfio Lisi

Portavoce

Free Green Sicilia

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