Stessa età anagrafica, diversa età biologica…
Non è possibile. Non è possibile tu non ti renda conto, pur essendo nato esattamente quando sono nato io, che abbiamo la stessa età: ben ottant’anni. Questa è l’età della saggezza, della tranquillità, della calma, e tu questa mattina non ti sei mostrato saggio, né tranquillo. E’ pur vero, lo so, che mi sono soffermato appena oltre il consentito dalla buona creanza, ad ammirare la grazia del volto che mi stava davanti nel metrò, ma l'ammiravo come si ammira un bel quadro. Innocentemente. E’ anche vero, lo so, che la graziosissima, avvedutasi che la stavo ammirando, si è passata la mano nei capelli. E’ pur vero, ma che bisogno avevi d’agitarti? Lo so, lo so, non è stato solo quel gesto a renderti poco saggio, a farti uscire dall'apparente letargo, lo so. Mi sono ben accorto (e come potrebbe essere altrimenti?) che la tua agitazione è cominciata quando la graziosissima per due volte si è umettate le labbra, dopo che per ben due volte la punta della rossa lingua ha fatto il giro delle labbra belle. Ma lo vuoi capire che è un gesto innocente, istintivo, per ravvivare il colore della labbra, giacché la signora non portava rossetto? E poi, insomma, non era tutta questa bellezza, era persino un po’ strabica, ma vuoi vedere che proprio questo, il suo strabismo ti piaceva da morire? E ti sei dimenticato che sei nato esattamente come me ottant’anni fa, nello stesso attimo in cui sono nato io. Ti sei agitato questa mattina. Agitato per un nonnulla. Ti sei dimenticato che questa è l’età della calma, della saggezza. Improvvisamente sei uscito dal letargo. Inaspettatamente. Quando comincerà la vecchiaia anche per te?
Carmelo Dini
