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Le creature diaboliche di Dio

Ha dato fuoco alla moglie, Signore, ma sì, a quella che gli uomini non possono separare dal marito giacché ad unirla a lui è stato Dio. L’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco davanti ai bambini piccoli. Ha bruciato la mamma davanti ai figli. Ai figlioletti ha bruciato la psiche. Un padre amorevole, Signore, si vergogna di un figlio delinquente, e tu, Signore sei un padre amorevole. Un padre amorevole, Signore, si pente d’avere messo al mondo un essere immondo, e tu, Signore, sei un padre amorevole. Avresti potuto intervenire, Signore, come interverrebbe un padre amorevole, avresti potuto fermare l’indiano delinquente, fargli venire un lieve malore, e dirgli, come facesti con Paolo: “Agib, Agib, perché mi perseguiti?”. Lui ti avrebbe risposto: “Chi sei, o Signore?”, e tu: “Io sono Gesù, che tu stai tormentando davanti ai tuoi figli piccoli”. Nessuno si sarebbe accorto di nulla, e tu avresti salvato l’innocente. Ma avrai i tuoi buoni motivi, Signore, per non intervenire come facesti con l’ebreo di Tarso. Avrai i tuoi buoni motivi. Ma tu, Signore, le vedi queste tue diaboliche creature? Nel loro paese può anche accadere che le prendano, le donne, magari ancora bambine, le violentino e poi, come se non bastasse, le brucino. Altrove prima le violentano e poi le uccidono a colpi di pietra. A colpi di pietra. Le vedi, Signore? Non puoi intervenire, e va bene, avrai i tuoi buoni motivi, ma perché le fai nascere?

Elisa Merlo

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