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“Trilogia” è il ricordo di Lucio Dalla dal 27 novembre

Roma. L'importanza di “Come è profondo il mare”, “Lucio Dalla” e “Dalla”, tre album fondamentali per segnare l’inizio della piena affermazione come autore di testi dopo la lunga collaborazione con Roberto Roversi, dà immediatamente l’idea di quanto preziose siano queste canzoni, ma anche per sottolineare, pensando ad uno scrigno della memoria, come il libro di 148 pagine allegato contribuisce alla costruzione della dimensione storica in cui queste opere vennero concepite.

I lunghi racconti in prima persona di 14 testimoni diretti del genio di Dalla (incluso Walter Veltroni che firma una affettuosa prefazione, occasione per un ritratto di Lucio tra i più veri mai scritti fino ad ora), tra produttori, musicisti, critici, giornalisti, discografici, registi, fotografi, amici, compongono un quadro che va ben al di là della semplice elegia dell'artista. Queste 148 pagine, corredate di fotografie molte delle quali inedite, un libro a 28 mani avvincente come un romanzo popolare che viene subito voglia di leggere d'un fiato, è l' insieme di tante storie, ognuna custode gelosa del proprio Dalla. Ma, allo stesso tempo fa pensare come un tale patrimonio di energie positive, fosse calato in uno dei periodi più orribili della nostra storia quasi inconsapevolmente. Erano anni duri e terribili.

“Anni bastardi e bestiali. Lucio era altro da quel sangue, da quell’intolleranza e da quell’inverno che non finiva mai… anni in cui volavano le bottiglie molotov e qualche ragazzo stava programmando di uccidere un suo coetaneo perché non gli piacevano le sue idee” (Veltroni).

Questo era il contesto in cui nasceva la grande musica di Lucio Dalla: lo sfondo era grigio e cupo, “ma per la musica italiana sono anni creativi, belli da vivere, circondati da un’aurea luminosa e da sodalizi irripetibili” (Maria Laura Giulietti).

Così come bella da vivere fu la straordinaria parentesi del tour “Banana Republic” nell'estate del 1979, la prima volta di Lucio, Francesco De Gregori e Ron negli stadi di tutta Italia. Una esperienza, su questo le testimonianze sono unanimi, folle e gioiosa. Venne girato un film per la regia di Ottavio Fabbri che si credeva ormai perduto. “Trilogia” lo ripropone in dvd: un documento autentico, vero, appunti filmati con il cuore più che con la tecnica.

Franco Gigante

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