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IL PUNTO n. 560 del 27 novembre 2015 di Marco Zacchera ( marco.zacchera@libero.it)

SOMMARIO: MOSCHERUOLA – SICUREZZA – MUSULMANI MODERATI? – BONUS CULTURA – PD E OSPEDALE VCO – LA BUONA NOTIZIA

UN REGALO A NATALE: LA MOSCHERUOLA – 3a EDIZIONE

Esaurite le precedenti è disponibile ora la terza edizione del mio libro “LA MOSCHERUOLA – 60 ANNI DI VITA ITALIANA”. Un testo per ricordare a quelli della mia generazione come si viveva in Italia quando eravamo ragazzi e – per i ragazzi di oggi – una retrospettiva su tanti aspetti di questi 60 ani di vita italiana.

Un’idea originale per un regalo di Natale ricordando che il ricavato va in beneficenza al FONDO VERBANIA CENTER.

Invito i lettori de IL PUNTO a richiedermi il volume che – stando ai commenti che ho ricevuto e alle vendite – sembra essere piaciuto ricordando di indicare con la richiesta anche il vostro indirizzo postale per la spedizione, che per i lettori de IL PUNTO è gratuita (costo del volume 12 euro, 10 euro da 2 copie in su).

Per acquistare il volume presso la vostra libreria il codice ISBN è 978-88-7245-298-1

Per richiedere LA MOSCHERUOLA scrivete a marco.zacchera@libero.it

SICUREZZA, SPERIAMO IN BENE…

“Non siamo un Paese in guerra, ma siamo in prima linea nella guerra al terrorismo” In queste parole del ministro Gentiloni ci sta tutto il succo della politica italiana: “Io speriamo che me la cavo” ovvero giochiamo con le parole e speriamo che i terroristi non abbiano l’Italia nel mirino.

Intanto, sostanzialmente, si tira a campare.

Certo non basta dare 80 euro di aumento agli agenti che operano sulle strade (cosa peraltro giustissima) per esorcizzare il pericolo, perché a monte ci stanno anni di tagli alle spese nel campo della sicurezza (e ancora ci sono nel testo in discussione della legge di bilancio 2016!). Così come continua la pervicace volontà di sottovalutare i rischi degli arrivi senza controllo, i sottili distinguo che servono ogni volta a mettere fuori subito di galera i violenti, l’incapacità di filtrare quartieri interi dove la presenza dello Stato è meramente formale.

Piaccia o no questa è la realtà di un paese di seconda fila, che non ha mezzi militari sufficienti, che si fa regolarmente prendere in giro (vedi vicenda Marò) e che non può spedire né portaerei né uomini nelle zone “calde” perché già per seguire le missioni internazionali in corso raschia il fondo del barile delle (ridotte) capacità operative delle nostre forze armate. Restano le chiacchiere (tante) e un po’ di commiserazione all’estero dove l’Italia è considerata poco più di una compagnia teatrale.

Anche perché se poi si cattura qualche presunto terrorista (come recentemente avvenuto a Merano e Bologna) lo si “espelle” anziché tenerlo chiuso a chiave, perché prontamente scarcerati dai Magistrati. Effettivamente un terrorista fino a un secondo prima di schiacciare il grilletto non ha ancora ucciso nessuno, ma con questa logica non ci sarà mai prevenzione.

D’altronde le cattive notizie meglio minimizzarle così fanno meno male e preoccupano di meno la pubblica opinione. Quanti hanno capito, per esempio, che Salab Abdeslan, l'attentatore rimasto vivo dopo gli attentati a Parigi del 13 novembre e attualmente super-ricercato in tutta Europa è andato e venuto tranquillamente in Italia nel mese di agosto nonostante che i servizi segreti americani avessero avvisato quelli belgi che era un potenziale terrorista?

Funziona così bene la cooperazione tra le polizie europee che dalla sua carta di credito risulta che Salab sia entrato (con chi?) in Italia dalla Svizzera scendendo fino a Bari, poi è sparito 4 giorni (sarà andato in Grecia, in Siria? Non si sa) e quando è riapparso ha risalito tutta la penisola in auto fino a passare nuovamente il confine. Chi ha incontrato in quei giorni, cosa ha organizzato? Non si sa, speriamo lo sappia almeno la nostra intelligence, anche se qualche dubbio ce l'ho visto che se lo avessero potuto pedinare e bloccare prima non avrebbe organizzato gli attentati a Parigi.

Intanto il centro di Roma è visibilmente presidiato per il giubileo, ma a Milano (città senza prefetto da quasi un mese) non si vede più in giro nessuno, evidentemente si sono ridotti i controlli dopo Expo dovendoli concentrare a Roma.

Speriamo sostanzialmente nello “stellone”, una volta di più…

MUSULMANI MODERATI (?)

E’ stato positivo che i musulmani “moderati” siano scesi per la prima volta in piazza sabato scorso a dimostrare contro il terrorismo, ma il loro numero è stato così esiguo da far aumentare le preoccupazioni. Se a Milano una manifestazione promossa da 87 (!) associazioni musulmane mettono in campo solo poche centinaia di persone prendiamo atto che o quelle associazioni sono fasulle o che non si sono minimamente mobilitati neanche i loro dirigenti. Perché?

D'altronde facciamo un po’ di conti.

I musulmani in Italia dovrebbero essere tra 1,5 e 2 milioni ma escludendo anziani e ragazzi diciamo che ci siano almeno un milione di fedeli o simpatizzanti in età della ragione.

Un recente sondaggio parla di un 12% che dimostra simpatia o almeno comprensione verso i terroristi: siamo allora a potenziali 120.000 persone che se non “fiancheggiatori” sono comunque non loro ostili.

Tra il dire e il fare c’è una bella differenza, quindi immaginiamo pure che il 99% di loro siano però inoffensivi. Resterebbero comunque 1.200 fiancheggiatori verso il terrorismo: di quanti di loro se ne hanno dati, nomi e notizie?

Secondo calcolo: se a Roma, Milano e altri centri sono scesi in piazza solo poche centinaia di persone, dove erano tutte le altre?

I numeri pubblicati oggi dal “Corriere della Sera” parlano di 220 luoghi ufficiali di culto musulmano (750 secondo altre stime), 4 moschee ufficiali ma 159 centri islamici e 88 scuole coraniche

Quante migliaia di musulmani solo quest’anno hanno chiesto la cittadinanza italiana, che ovviamente otterranno?

Ma che logica c’è a riconoscere una cittadinanza a persone se non dimostrano alcun “senso civico” verso la comunità che li ha ospitati e di cui vogliono far parte? Quando si diventa italiani si giura di osservare la Costituzione che parla di “uguali diritti e doveri per tutti”. Se una persona ha più mogli e le tratta secondo alcune odiose leggi islamiche rispetta o spergiura sulla sua nuova Costituzione?

Io sono lieto di ascoltare le (poche) voci musulmane che apertamente prendono le distanze dai loro correligionari che cedono alla violenza, capisco che rischiano e cosa possano provare: sinceramente, li ammiro… Ma tutti gli altri perché tacciono, perché i loro iman “moderati” non chiedono apertamente di tagliare i ponti con gli estremisti con il coraggio di dirlo a voce alta?

LA BUONA NOTIZIA – MENO VIOLENZA SULLE DONNE

Il 25 novembre è diventata la giornata contro la violenza sulle donne.

Inventare “giornate” e riempirle di retorica e discorsi mi ha sempre fatto venire il prurito, ma è giusto che finalmente si squarci un muro di omertà su questo problema e che la pubblica opinione ne sia maggiormente cosciente, anche per dare più forza alle donne per denunciare il fenomeno soprattutto se ne vengono colpite anche tra le mura domestiche.

Se poi – come sembra – i numeri confermano una certa diminuzione delle violenze (speriamo non siano solo quelle denunciate) questa sì che sarebbe davvero una buona notizia.

BONUS CULTURALI

Diavolo di un Renzi, chi lo ferma più? E così ecco il “bonus culturale” per tutti i diciottenni: 500 euro da spendere a piacere. Peccato per i diciannovenni, peggio per loro se sono nati un anno prima.

Questo bel nuovo spot del governo poteva però essere giocato in altro modo, tipo permettere l’accesso ai musei e luoghi d’arte gratuitamente a tutti gli studenti, oppure sconti per spettacoli di obiettivo valore, o meglio ancora ridurre le imposte su libri e materiale informatico (tassato al 22%) soprattutto discutendo con chi i giovani li guida a scuola o all’università. Ma gli interventi pubblicitari a spot vanno fritti “chiavi in mano”, solo così si arriva in prima pagina.

Da notare che l’Italia ha appena firmato un accordo europeo contro la violenza giovanile con cui si impegna ad avviare azioni concrete, perse nella nebbia mentre proprio il far capire ai ragazzi che crescono queste tematiche sarebbe culturalmente fondamentale.

Chi paga il “bonus”? Le imprese, che vedono rinviate di un anno le riduzioni IRES e con esse concrete possibilità di dare maggior lavori ai giovani che intanto forse si “accultureranno”, ma sicuramente da disoccupati.

OSPEDALE UNICO DEL VCO: COMPLIMENTI AL PD

Il Partito Democratico del VCO merita un plauso per la sua capacità politica, di furbizia e di non poca ipocrisia.

Prima di tutto un plauso politico (detto senza ironia) perché va dato atto che è stato capace di convincere i propri ammiistratori a sottoscrivere il patto per il nuovo Ospedale Unico (e non era facile) dribblando in modo elegante i nodi che venivano al pettine.

Dopo aver solo un anno fa comunicato l’urgentissima necessità di chiudere uno dei 2 DEA ora – grazie al nuovo progetto – le chiusure sono rinviate sine die e permetteranno di scavallare incolumi le prossime elezioni comunali di Domodossola dove presentarsi con il DEA chiuso sarebbe stato un suicidio.

Complimenti, quindi, anche per aver anestetizzato ogni protesta “ossolana”.

Il secondo plauso al PD va per l’essere riuscito a sostenere – con furbizia ed ipocrisia – l’esatto contrario di quello che gli stessi dirigenti volevano 15 anni fa quando – insieme alla Lega – riuscirono ad affossare l’ospedale unico, allora proposto dal centro-destra.

Peccato che Tele VCO non abbia avuto il coraggio di far passare i filmati di allora e le dichiarazioni di quegli stessi leader che oggi si sbracciano pro nuovo ospedale né tantomeno “La Stampa” abbia riprodotto o ricordato le interviste di allora.

Originalità che succedono in politica, con il centro-destra (nel frattempo polverizzatosi) che dovrebbe prendere atto con umiltà della lezione tattica impartita a sinistra in modo sicuramente spregiudicato, ma comunque “politico”.

Il risultato della scelta di oggi è comunque positivo per il territorio e quindi chi le stesse idee le sosteneva allora (come il sottoscritto) deve adesso esserne solo contento.

E’ esattamente successo come per il CEM di Verbania: prima PD ferocemente contrario, oggi favorevole. Meglio tardi che mai… What else?

Certamente restano dei dubbi tra promesse e realtà. Come e quando effettivamente l’ospedale sarà completato? Si è andati a razzo nel firmare lettere di assenso e documenti ufficiali, ma non si sa ancora neppure chi e come si finanzierà l’opera, quando si avvieranno e concluderanno i lavori, quanto l’ASL pagherà ai privati (ma chi sono, poi ?) per usare il nuovo ospedale.

Complimenti ed auguri comunque al PD e vedremo concretamente se tra 4 anni – come ha rimbombato la propaganda – l’ospedale sarà pronto ed inaugurabile.

Speriamolo, mentre resta l’amarezza di pensare che se proprio il PD non si fosse allora opposto al nuovo ospedale unico oggi le nuove strutture sarebbero da tempo realtà.

Chi se non tutto il VCO paga e pagherà i ritardi di questa tardiva conversione PD sulla via di Ornavasso?

Un saluto a tutti
Marco Zacchera

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