CENNI (Pd) – La biodiversità  è legge dello Stato. “Così difendiamo l’identità  del nostro patrimonio”

La proposta di legge di cui è prima firmataria Susanna Cenni è stata approvata definitivamente alla Camera
La lezione di Expo, la biodiversità è legge dello Stato.
Susanna Cenni (Pd): “Così difendiamo l’identità del nostro patrimonio”
“In molti ne hanno parlato durante i mesi di Expo, noi oggi con l'approvazione della legge sulla biodiversità agraria e alimentare trasformiamo le enunciazioni in norme. Ci occupiamo di semi, di varietà e di razze, perché da lì passa il futuro dell'alimentazione, la difesa di suolo, paesaggio e salute. Il recente report della CE ci dice che l'erosione di biodiversità continua ad avanzare, ma possiamo dire che l'Italia oggi, in questo modo, fa la sua parte per arrestarla. Diamo vita a un sistema nazionale, di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria, e alimentare, all’anagrafe nazionale, a una rete di soggetti, di dati, di competenze e saperi che lavoreranno per la varietà dell’offerta agricola e alimentare”. Con queste parole Susanna Cenni, deputata del Partito democratico e prima firmataria del disegno di legge “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della Biodiversità agraria e alimentare”, commenta l’approvazione alla Camera del testo che da oggi diventa Legge dello Stato italiano.
“Si costruisce un sistema – spiega la deputata democratica – in cui si riconosce la figura dell’agricoltore e dell’allevatore custode, fondamentale per la riproduzione delle varietà, e si investe su sistemi economici locali che possono nascere attorno a varietà, culture e pratiche preziose legate ai territori. Nessuna visione folkloristica, o di nicchia, quindi, ma un reale sostegno a quel legame tra ricerca, sapere, trasmissione delle conoscenze, educazione e sostenibilità ambientale che potrà dare un contributo anche alla resilienza e al contrasto ai mutamenti climatici. É in relazione a tutto ciò che popolazioni locali, produttori, ricerca e istituzioni potranno promuovere le Comunità del cibo. Occuparsi di semi, di cibo e di tutela delle varietà vegetali significherà anche occuparsi seriamente di economia, difesa del suolo, reddito agricolo, occupazione, crescita delle aree rurali, e anche di democrazia, perché a oggi il 60% della produzione sementiera mondiale è in mano a 4 multinazionali”.
“Il sì definitivo della Camera – prosegue Cenni – è un risultato collettivo, innanzitutto del Pd che lo ha sostenuto, di tutti i gruppi che hanno concorso a migliorare quel testo costruito anche grazie al prezioso contributo di agricoltori custodi, di associazioni che si occupano di agricoltura, ambiente e cultura, di slowfood e delle competenze accademiche che hanno accompagnato e hanno sostenuto la storia di questa legge. Oggi siamo felici perché questo risultato è figlio dell'ostinazione di tutte quelle donne e quelli uomini che credono che il futuro del mondo e dell'alimentazione sia nelle mani di chi difende le sementi, le varietà vegetali, le razze animali, i territori, l'ambiente e i contadini, e un po’ anche della mia”.
“È un primo passo, lo sappiamo bene – conclude Cenni – e adesso il testimone passa alle Regioni e ai loro piani di sviluppo rurale. Noi intanto abbiamo detto con forza che la biodiversità o la tuteli o la perdi per sempre. E tutelarla significa rafforzare la competitività del nostro Paese, ma anche promuove sistemi economici locali costruiti attorno al valore del cibo. Un percorso che parte oggi e che mi auguro ci porti presto alla legge sul suolo agricolo, ad alzare il tiro sul clima a Parigi e magari anche all'approvazione di buone norme sull’agricoltura”.
Il testo del disegno di legge approvato dal Senato è disponibile qui http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00826272.pdf

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