Sen. Antonio Razzi (FI). Presentata una interrogazione a proposito dei tagli dei fondi alle scuole italiane all’estero.

Roma, 4 novembre 2015. Il senatore Razzi antesignano degli eletti all'estero, ha presentato una interrogazione al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione per chiedere una maggiore considerazione per le comunità italiane residenti nel resto del mondo. Si ricorderà che il senatore Razzi, nonostante in questa legislatura non fosse stato eletto nella circoscrizione estero, continua ad occuparsi dei suoi connazionali fuori confine. La cultura e la lingua italiana nel mondo, sono un aspetto la cui importanza viene sempre ignorata, ha dichiarato Razzi. Non si sa perché proprio nella cultura in Italia vengono inferti i tagli maggiori e più pesanti. Non si deve, neanche si può, considerare la spesa per la scuola e per la cultura e lingua italiana nel mondo, un fatto commerciale e basta. E' in crisi, ha concluso il senatore di Forza Italia, la nostra stessa immagine come paese agli occhi del mondo intero. Questa é una ennesima disattenzione che danneggia il futuro del paese stesso. Bisogna considerare il ristorno in termini economici per il paese perché insegnare l'italiano all'estero, potrebbe agire da incentivo quanti intendessero investire in Italia. INTERROGAZIONERAZZI- Al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione.Premesso che: la rete delle istituzioni scolastiche all’estero costituisce una risorsa per la promozione della lingua e cultura italiana, nonché per il mantenimento dell’identità culturale dei figli dei connazionali e dei cittadini di origine italiana; presenti in tutto il mondo, le scuole italiane rappresentano uno strumento di diffusione di idee, progetti, iniziative, in raccordo con Ambasciate e Consolati e con le priorità della politica estera italiana. Le scuole italiane, infine, sono spesso un punto di riferimento nei Paesi in cui operano, potendo produrre per l’Italia ritorni di lunga durata in tutti i settori: culturale, politico ed economico; la rete delle scuole italiane succitate (infanzia, primaria, secondaria di primo e di secondo grado) comprende: otto istituti statali onnicomprensivi con sede ad Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid, Parigi e Zurigo; 43 italiane paritarie, la maggior parte delle quali è costituita da istituti onnicomprensivi, presenti in varie aree geografiche nel mondo, tra Europa, Africa-subsahariana, Mediterraneo e Medio Oriente, Americhe; sezioni italiane presso scuole europee: tre a Bruxelles ed una a Lussemburgo, Francoforte, Monaco di Baviera e Varese nonché 76 sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali, di cui 60 in Unione Europea, 14 in Paesi non UE, una nelle Americhe e una in Oceania; da un attenta analisi della tabella 6, dell'A.S. 2112, recante: “ Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018″, al capitolo 3153 riguardante “Contribuiti in denaro, libri e materiale didattico e relative spese di spedizione ad enti, associazioni e comitati per l'assistenza educativa, scolastica, culturale, ricreativa, e sportiva dei lavoratori italiani all'estero e delle loro famiglie”, si può evincere un preoccupante taglio da € 11.919.796 per l'anno 2015 a € 8.625.548 per l'anno 2016; da notizie in possesso dell'interrogante, succitati tagli ammonterebbero a circa 3 milioni di euro, andrebbero a colpire soprattutto le Istituzioni scolastiche italiane all'estero, in primis i corsi di lingua e cultura italiana, e se venissero confermati si abbandonerebbe ad un destino inglorioso il Sistema Italia nel mondo; il Governo italiano, implementando tale manovra di politica economica, in contrasto con i connazionali residenti all'estero, dimostrerebbe una scarsa lungimiranza, soprattutto in termini economici, commerciali e turistici; a giudizio dell'interrogante, è sicuramente condivisibile combattere gli sprechi della spesa pubblica italiana, ma non sarebbe auspicabile decurtare quelle poche risorse finanziarie ancora stanziate a favore delle attività culturali nel Mondo, da cui l'Italia potrebbe trarre degli enormi vantaggi economici,si chiede di sapere:quali orientamenti intenda esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all'annosa questione relativa all'insegnamento della lingua italiana ai connazionali residenti all'estero; se non ritenga necessario attuare un cambiamento di strategia, affinché non si intervenga, come avviene da diversi anni, sempre sui medesimi capitoli di spesa che riguardano i cittadini italiani residenti oltreconfine;se non voglia sostenere l'insegnamento della lingua e della cultura italiana all'estero, nel breve periodo, così da averne un ritorno in termini economici, commerciali e turistici nel lungo periodo.

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