Nessuno tocchi Caino chiede al Governo italiano di mobilitarsi perchè sia annullata la condanna a morte di Mohammad Ali Taheri, un cittadino iraniano accusato di “diffondere la corruzione in terra”.
Mohammad Ali Taheri, è un medico che pratica la medicina alternativa ed ha fondato un movimento spirituale basato sulle teorie di medicina alternativa utilizzate in Iran e altrove.
Secondo le norme internazionali sui diritti umani, la pena di morte può essere utilizzata solo per “i crimini più gravi”, considerando tali quelli relative a omicidi intenzionali. Mohammad Ali Taheri non ha commesso alcun crimine e viene punito solo per aver pacificamente esercitato i diritti alla libertà di credo, di cura, di espressione e di associazione
Mohammad Ali Taheri è attualmente in sciopero della fame dal momento che non gli è stato permesso di incontrare il suo avvocato. Risulterebbe inoltre che anche alcuni dei suoi seguaci siano stati arrestati e torturati, mentre altri sono in sciopero della fame in solidarietà con Mohammad Ali Taheri.
Nel mondo sta crescendo una mobilitazione contro la sua condanna a morte. Nelle ultime due settimane, molte organizzazioni internazionali ed il Dipartimento di Stato americano hanno biasimato la condanna.
Sul caso è intervenuto anche Zeid Raad al-Hussein, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, per il quale la condanna a morte di Taheri è esemplificativa del'applicazione “problematica” da parte dell'Iran della pena di morte ed ha invitato le autorità iraniane a “ritirare immediatamente le accuse contro Taheri e garantire il suo rilascio incondizionato”.
Nel mondo sta crescendo una mobilitazione contro la sua condanna a morte. Nelle ultime due settimane, molte organizzazioni internazionali ed il Dipartimento di Stato americano hanno biasimato la condanna.
Sul caso è intervenuto anche Zeid Raad al-Hussein, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, per il quale la condanna a morte di Taheri è esemplificativa del'applicazione “problematica” da parte dell'Iran della pena di morte ed ha invitato le autorità iraniane a “ritirare immediatamente le accuse contro Taheri e garantire il suo rilascio incondizionato”.
Sergio d’Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino ha dichiarato: “Questa condanna rappresenta una minaccia non solo per Ali Taheri o per i cittadini iraniani ma per l’intera Comunità internazionale perchè fa scempio dei basilari principi su cui essa si fonda. L’Italia – ha concluso d’Elia – paladina della battaglia per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, si mobiliti subito per il rilascio di Mohammad Ali Taheri”.