La micro Giunta Fantasma di Oliverio avrebbe avuto il tempo di mettersi a lavoro ma come al solito le solite necessità di spartizione delle poltrone hanno fatto perdere ad una terra martoriata come la Calabria oltre sei mesi. Il Governatore aveva assicurato che “Sul fronte della legalità e della trasparenza non vi saranno tentennamenti” e invece ha pensato bene di difendere a oltranza e senza riserve morali la nomina di Antonino De Gaetano, anche col silenzio tombale tenuto nella sua recente audizione in Antimafia. Come ribadito anche dai cittadini eletti alla Camera e al Senato, De Gaetano è destinatario di tre informative e di una richiesta di arresto per presunto appoggio elettorale dalla 'ndrangheta, e nonostante ciò, è stato mantenuto al suo posto da Oliverio, che non ha voluto ascoltare nessuno tanto che l'allora ministro Lanzetta rifiutò di entrare nella giunta regionale. Se avesse voluto nominare una Giunta di alto profilo e non quella che oggi non c'è più e riporta il suo indelebile marchio politico, Oliverio avrebbe dovuto farlo prima e non adesso che i suoi sostenitori sono sotto la lente di ingrandimento dell'autorità giudiziaria per presunte ruberie di ogni genere.
Mario Oliverio ha una diretta responsabilità politica dello stallo in cui versa la Regione Calabria e dell’onta che macchia sempre più la nostra terra.
Sulla porta di ingresso di “Palazzo Campanella” Reggio Calabria campeggia una immagine: “Qui la ‘ndrangheta non entra”! Potremmo correggerla “Da qui la ‘ndrangheta la cacciamo noi”, dato che per farla entrare c’è qualcuno che ha provveduto per tempo!