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Bentornata Samantha

Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio, è rientrata sulla terra dopo 200 giorni in orbita. Bentornata cara Samantha, siamo orgogliosi di te, tuttavia dovrai fartene una ragione: il mondo quaggiù è rimasto un pulviscolo disorganizzato di individui, un ingarbuglio di Stati incapaci di risolvere i problemi delle popolazioni. Ritroverai questi miliardi di persone in una condizione peggiorata rispetto a 200 giorni fa. Abbiamo sempre un miliardo di individui che patiscono la fame e un miliardo di individui obesi per il troppo cibo che ingoiano. Troverai nella nostra piccola Italia la disoccupazione spaventosa, milioni di famiglie in povertà, il debito pubblico al record storico e molte delle nostre meravigliose città divenute veri e propri campi profughi a cielo aperto a causa della biblica immigrazione che nessuno sembra in grado di gestire. Da lassù sembrava tutto una meraviglia, perfino l’Italia era così magica e surreale e poetica, ma ora dovrai tornare in questo squallore che tutto rovina. Il mondo era perfetto, come l’umanità, la vita, gli oceani, le montagne maestose, le nuvole, i boschi, il vento, la pioggia e noi abbiamo distrutto e avvelenato tutto. L’uomo visto da lassù come ti sembrava? Dicci che cosa immaginavi quando dallo spazio vedevi questo piccolo pianeta che gira su se stesso e tutti noi, sciocchi e minuscoli bipedi che sopra a questo pianeta bisticciamo tra di noi. Quali sensazioni provavi nel sapere che qui non abbiamo la benchè minima idea di cosa significhi davvero l’universo? Qui è rimasto tutto così, cara Samantha. Credo che l’essenza della vita e perfino la concezione di Dio, sia da osservare da molto in alto, proprio da dove sei stata tu. Qui, siamo così bassi , così miseri esseri, così poveri di sensibilità da non vedere più in la del nostro naso. Bentornata Samantha. Vorrei che tutta l’umanità potesse per un giorno, solo per un giorno, vedersi dallo spazio, per comprendere quanto stupida sia, quanto crudele sia, quanto irresponsabile sia. L’umanità sta gettando in faccia a Dio il suo dono e solo da lassù, forse, potremmo rendercene conto.

Marco Chierici

Via Chiavari 5 Parma

marcochierici@libero.it

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