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Umberto Tupini e la ricostruzione edilizia italiana nel dopoguerra

La legge Tupini ha consentito che in molte grandi città italiane fosse possibile ricostruire il patrimonio edilizio distrutto dalla seconda guerra mondiale.È grazie all’opera legislativa di questo esponente democristiano,Ministro dei lavori pubblici nel IV e V governo De Gasperi ,che vennero realizzati quattro provvedimenti legislativi ,conosciuti con il nome di leggi Tupini,di cui la più celebre è la legge n. 408 del 2 luglio 1949,contenente disposizioni legislative per aumentare le costruzioni di alloggi popolari.Nel periodo post bellico lo sviluppo dell’edilizia popolare subisce una notevole espansione a livello nazionale.Subito dopo il conflitto vi è la necessità di ricostruire gli alloggi distrutti o danneggiati dalla guerra.In questo contesto storico si colloca la nuova legislazione in tema di edilizia popolare che viene fissata attraverso alcune norme fondamentali.Tra queste in particolar modo la legge numero 408 che modifica il testo unico del 1938 in alcune parti fondamentali: definisce la tipologia dell’abitazione,il numero dei vani,la superficie e i servizi di cui deve essere dotata. Vengono inoltre individuati i destinatari delle case che non devono essere in possesso di altre abitazioni e sono definiti gli enti e gli istituti che possono costruire tali tipi di alloggi grazie al contributo erogato dallo Stato.Tale finanziamento si concretizza anche con l’autorizzazione a diverse banche,tra cui la Cassa depositi e prestiti,a concedere mutui ad enti e istituti autorizzati, ad un tasso di interesse ridotto e a prolungare fino a 35 anni la durata dell’ammortamento. Sono previste poi agevolazioni fiscali e tributarie.Umberto Tupini artefice di questi provvedimenti,nasce a Roma nel 1889. Avvocato, milita nell’Azione Cattolica,è Presidente dell’Unione del lavoro romana,Presidente della Federazione delle casse rurali e consigliere comunale capitolino.È tra i fondatori del Partito Popolare italiano.Nel 1919 viene eletto deputato al Parlamento nella circoscrizione di Ascoli – Macerata e riconfermato anche nelle elezioni del 1921 e del 1924 sempre nelle circoscrizioni elettorali marchigiane.Antifascista, collabora con De Gasperi alla nascita della Democrazia Cristiana di cui è consigliere nazionale dal 1944 al 1954 e membro della direzione.Eletto all’Assemblea Costituente nel 1946, è Senatore nella II,III e IV legislatura ricoprendo anche numerose cariche di governo.È Ministro di Grazia e Giustizia nel II e III esecutivo Bonomi,Ministro per la riforma della pubblica amministrazione nel I governo Scelba e Ministro del turismo e dello spettacolo nel II governo Segni.È poi Sindaco della Capitale per due anni e autore di alcuni saggi sull’articolo 7 della Costituzione, concernente i rapporti fra lo Stato e la Chiesa e sui problemi del Mezzogiorno.Muore a Roma nel 1973.

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