“Misteriosamente” è il nuovo album di Enzo Gragnaniello

Roma. “Avevamo tanti progetti e volevo che cantasse “Guardo il mare” con la sua bellissima intonazione. Artisticamente ha lasciato un grande tesoro e a Napoli: è come se non fosse mai morto, continua a vivere e non c'è angolo dove non si senta la sua musica. A me manca la sua presenza, la sua amicizia, era importante confrontarmi con lui. Ma è solo il corpo a non esserci più”.

Enzo Gragnaniello ha parlato anche di Pino Daniele alla presentazione del suo nuovo album “Misteriosamente” per l’etichetta Nar International/Fujente Music, a quattro anni di distanza da “Radice”.

Dodici brani firmati, prodotti e arrangiati dal cantautore tre volte vincitore della Targa Tenco in cui spiccano “Misteriosamente” che dà il titolo all’album, cantato in duetto con Raiz, e “Quale futuro vuoi” interpretato con Nino Buonocore.

Niente è casuale – ha sottolineato – Quello con Raiz nasce perchè lui è un cantante molto viscerale, capace di evocare sentimenti primordiali: ha un canto molto evocativo, che a me piace molto. Lo potevo cantare anche io ma lui era l'elemento giusto per completarlo, perchè è passionale ed aveva la tonalità giusta per quel momento. E lo stesso è successo con Nino Bonocore: non si è trovato passare in studio perché l'ho pensato quando è nato “Quale futuro vuoì” e penso che di aver fatto una scelta giusta. Anche lui doveva completare una canzone e l'ha fatto perfettamente”.

Nel nuovo progetto discografico Enzo Gragnaniello riprende e amplifica la dimensione spirituale della sua musica, concepita ed eseguita per entrare in contatto con la sfera più intima dell’ascoltatore.

“Questo album è composto da racconti di amore ma anche di rabbia, canzoni che puntano dritto al cuore e alle emozioni – ha confessato – In generale è l'ipocrisia che mi fa rabbia. Mi fa rabbia vedere che in questo mondo meraviglioso ci sono persone che per dignità muoiono sole e in miseria senza chiedere nulla”.

“Misteriosamente” è un richiamo preciso a quella parte di anima che accende tutte le esistenze, agli elementi naturali che fondono istintivamente anima e corpo. C’è la ricerca di un’etnia profonda, universale, lontanissima da ogni possibile forma di fraintendimento folkloristico o strumentale: un richiamo ancestrale alla dignità di ogni essere uomo nel suo sentire autentico.

Nel disco hanno suonato gli amici del cantautore, alcuni dei più accreditati musicisti italiani: Franco Del Prete, Daniele Sepe, Piero Gallo, Erasmo Petringa, Aniello Misto, Gennaro Porcelli, Ciccio Merolla e Riccardo Veno.

“Poveri ragazzi: sai come li vedo? – ha infine detto a proposito dei talent – Come portati nel paese dei balocchi, che nella notte gli crescono le orecchie d'asino. I veri talenti non ci vanno. Come entrano lì dentro gli fanno firmare carte che li imprigionano. Stanno inquinando il modo di vedere le cose di chi pensa di intraprendere questa carriera”.

Franco Gigante

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