Gentile direttore,
tutti noi imprenditori, piccoli, come nel mio caso, o grandi industriali, abbiamo varie incombenze quotidiane e talvolta sfugge un particolare che, invece, meriterebbe attenzione.
Casualmente ho messo a confronto le condizioni che tre istituti di credito hanno applicato alla mia società e non credevo ai miei occhi quando ho notato su un estratto conto un tasso a debito del 15,40%.
Si tratta di una delle Banche più importanti d’Europa e siamo clienti da due decenni. Facciamo il nome? Decida lei se pubblicarlo, si tratta di UNICREDIT. L’addetto che ci segue si è giustificato dicendo che…il sistema informatico si è riassettato…bla bla bla, ma non posso accettare un simile trattamento da una Banca e per questo intendo pubblicare la notizia sui giornali. Mi rimborseranno entro 2 giorni accreditandomi la differenza tra un tasso “normale” e quello applicato.
Il tasso di usura nel periodo di riferimento era del 16,40 % circa e se consideriamo che gli oneri passivi li paghiamo ogni tre mesi, il mio 15,40 su base annua si alza fino a sfiorare il tasso di usura. Il che è a dir poco vergognoso.
Con ogni probabilità, le banche hanno un sistema automatico che impedisce loro di commettere il reato penale, ma il reato morale a mio avviso è da denunciare, se non in Questura, sui giornali.
Se la gente poi impazzisce e spara dentro ai tribunali, anche questi trattamenti da parte delle banche hanno il loro effetto indiretto. Vedo con malafede la situazione? Lo diceva anche Andreotti che a pensar male ci si avvicina molto alla realtà.
In dovere di informare tutti gli utenti.
Marco Chierici
parma