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Novità  di aprile: esce il nuovo saggio di M. Lentano

Il paradiso e l’inferno degli imperialisti
Una polemica sull’aldilà nella Roma antica

Due anni fa usciva per i tipi della Liberilibri il fortunato saggio di Mario Lentano La memoria e il potere, che ripercorreva con rigorosa puntualità la storia della censura e del rogo dei libri nella Roma antica.
Oggi Lentano, ricercatore di Lingua e letteratura latina all’Università di Siena, torna in libreria con un’altra intrigante ricerca di carattere storico-letterario intitolata Il paradiso e l’inferno degli imperialisti. Una polemica sull’aldilà nella Roma antica.

Attraverso una ricca carrellata di citazioni di grandi autori dell’antichità, Lentano mette in luce il dualismo fra il poeta Lucrezio e l’oratore e uomo politico Cicerone, un dualismo che emerge chiaro anche dalle pagine di questi due sommi scrittori che, alla metà del I secolo a. C., in¬trecciarono una polemica di altissimo spessore intellettuale. Oggetto della controversia, due visioni inconciliabili dell’aldilà: per il primo si tratta di mito da de¬molire, che nasce dalla proiezione di angosce e sogni legati alla condizione umana, per il secondo dell’eternità beata che attende chi si impegna al servizio dello Stato. È la contrapposizione fra stoicismo ed epicureismo, il primo divenuto quasi una “filosofia di Stato” a Roma, in età repubblicana ma anche inseguito in età imperiale, il secondo con una diffusione breve seppur notevole nel corso del I secolo a. C.

Ma le pagine in cui difesero le loro tesi, oltre a rappresentare uno dei vertici della lettera¬tura latina di tutti i tempi, influenzarono generazioni di poeti e pensatori successivi, che avvertirono la necessità di prendere posizione rispetto ad esse. In par¬ticolare, la negazione lucreziana dell’aldilà ha fatto scandalo per secoli, senza peraltro riuscire ad impedire la fortuna del suo poema, e pur divenendo bersaglio di pesanti censure che cessarono definitivamente soltanto alla fine del Sette¬cen¬to con l’avvento dei Lumi.

Cicerone e Lucrezio furono quasi coetanei ma non resta praticamente traccia di loro contatti o frequentazioni, nelle fonti come nelle loro stesse opere (a parte un breve accenno in un’epistola di Cicerone al fratello Quinto sui versi del poeta). I due grandi intellettuali che “sembrano ignorarsi reciprocamente”, hanno però avuto forse un contatto letterario, decisamente polemico, in cui si coglie l’intenzione di voler dialogare l’uno con l’altro. A identificare e decifrare questo contatto, che dà forma e sostanza a un contraddittorio di straordinario livello intellettuale, è dedicato il seguito del libro, dopo un primo capitolo incentrato sulla presentazione della vita e il pensiero dei due autori.

Mario Lentano (Napoli, 1964), dopo aver insegnato a lungo nei licei classici, è attualmente ricercatore di Lingua e letteratura latina presso l'Università di Siena e membro del Centro antropologia del mondo antico del medesimo ateneo. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui da ultimo Signa cultura. Saggi di antropologia e letteratura latina (2009) e Il mito di Enea. Immagini e racconti dalla Grecia a oggi (2013) con Murizio Bettini. Per i nostri tipi è apparso nel 2012 La memoria e il potere. Censura intellettuale e roghi di libri nella Roma antica.

Mario Lentano, Il paradiso e l’inferno degli imperialisti. Una polemica sull’aldilà nella Roma antica, collana Oche del Campidoglio, pagg. 126, euro 15.00, ISBN 978-88-98094-21-9

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