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La deumanizzazione del figli di genitori omosessuali

Il settimanale Tempi (16 aprile 2014) definì i figli nati per fecondazione eterologa una «nuova razza» umana. Tra virgolette, per fortuna, tra virgolette. Ma quanta grazia! Senza virgolette, invece, Domenico Dolce ha definito i figli di coppie omosessuali “bambini sintetici, figli della chimica, semi scelti da un catalogo”. Vittorio Sgarbi se n’è uscito con le seguenti profonde riflessioni: “Per qualche gay oggi dotarsi di un bambino è un po’ come andare a prendersi un cagnolino. Trovo tutto contro natura”. Per fortuna ha detto “per qualche”. Solo qualche bambino è stato preso dal “padrone” come cagnolino. Tutti però sono contro natura. Sempre tanta grazia! Aldo Busi, invece, ha detto che sono figli di persone affette da un “pervertito narcisismo”. Insomma, c’è da sperare che tante parole gentili non giungano all’orecchio dei bambini con genitori omosessuali, e ringraziamo Dio che non siamo ai tempi di Hitler, perché questa «nuova razza» umana avrebbe rischiato di fare una brutta fine. Avranno letto gli autori di tante belle parole il saggio: “Deumanizzazione. Come si legittima la violenza” di Chiara Volpato? Ne trascrivo appena qualche riga: “Deumanizzare, significa negare l’umanità dell’altro – individuo o gruppo – introducendo un’asimmetria tra chi gode delle qualità prototipiche dell’umano e chi ne è considerato privo o carente” (pag. 4). “Si può tentare una ricognizione delle forme fondamentali che si sono sviluppate nel corso della storia: l’animalizzazione, la demonizzazione, la biologizzazione, l’oggettivazione, la meccanizzazione” (pag. 5). Dalla quarta di copertina: “Nella storia della nostra specie deumanizzare serve a pensare l’altro essere umano incompleto, animale, oggetto”. Bambini sintetici, figli della chimica, figli di narcisisti pervertiti, semi, cagnolini… Non è deumanizzazione?

Miriam Della Croce

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