Eugenio Scalfari su L’Espresso del 13 febbraio, scrive: “Oggi dall’inesistenza della verità assoluta traggo un’altra domanda e un’altra risposta: se ciascuno ha una sua verità, allora il falso non esiste. Ciò che è falso per te può essere il vero per me. Ma come può reggere una società, una nazione e addirittura una società globale di tutto il mondo se verità e falsità sono la stessa cosa? Come può esistere qualcuno che decide per tutti imponendo agli altri la sua verità-falsità?… Il significato del ragionamento fin qui esposto (che non è certo una mia scoperta perché fu fatto da Aristotele più di duemila anni fa e poi ripetuto centinaia di volte) è che la classe dirigente decide e fa approvare dalla plebe le sorti di una nazione sulla base di una verità-falsità e così e solo così può essere governato il mondo”. Ma sì, ma sì. Così, quando la classe dirigente, non so, decide con un decreto di aiutare i terremotati, lo fa sulla base di un terremoto realmente avvenuto e falsamente avvenuto, sul fatto vero che i terremotati abbiano bisogno d'aiuto e sul fatto falso che i terremotati abbiano bisogno d’aiuto. Se decide, non so, che bisogna stanziare milioni per la messa in sicurezza delle scuole, lo fa basandosi sul fatto vero che molte scuole non sono sicure e sul fatto falso che molte scuole non sono sicure, sul fatto vero che molte scuole abbiano bisogno d’essere ristrutturare e sul fatto falso che molte scuole abbiano bisogno d’essere ristrutturate. Se il nostro governo abbassa le tasse, lo fa in base alla verità che le tasse sono troppo alte e alla falsità che le tasse sono troppo alte. Ma sì, ma sì… Poi Scalfari aggiunge: “Mi si può obiettare che anche questa mia affermazione può essere falsa e che ci sono altri modi di governare. Ma quali? Risposta: credendo che la verità assoluta esiste ed è quella voluta da Dio”. Ecco: solo Dio sa se le tasse in Italia sono troppo alte o troppo basse. Ma sì, ma sì…
Attilio Doni
