SOMMARIO: ESTERI: ISIS VINCENTE, MOGHERINI DISPERSA – L’IMBROGLIO – SANITA’ NEL VCO – “LA MOSCHERUOLA” 2a edizione
ISIS TRANQUILLA: VINCERA’ !?
Per l’ennesima volta non mi stupisco che i criminali dell’ISIS la facciano da padrone in Medio Oriente e in Libia vista la pochezza dell’Europa che sta loro di fronte e che non ha il coraggio di opporsi a questi criminali.
“L’ Italia agirà con fermezza” dice Renzi. Giusto, con “fermezza” si intende che si starà appunto fermi, immobili, nulla decidendo. Così come nulla decide l’ONU, l’ Europa, l’intero occidente “cristiano” svogliato e distratto. Anzi, nessuno aiuterà perfino i libici che si oppongono all’ISIS, pur di non compromettersi.
Ci sarà solo una breve polemica dopo il prossimo attentato, una lacrima per le prossime morti in mare e poi nuovamente calerà il silenzio. Intanto avanti con gli sbarchi, gli scafisti, le rappresaglie, i cristiani e i prigionieri messi in gabbia e poi bruciati o strangolati, gli omicidi, gli stupri.
Nel TG di venerdì mattina, persi 20 minuti a spiegare quanto sarebbe stato più o meno grave se Bersani non fosse andato alla riunione dei gruppi parlamentari del PD, lo speaker passava ad annunciare le “brevi”: 350 cristiani rapiti nel nord dell’Iraq di cui “forse” una trentina già sgozzati mentre un veloce video testimoniava la distruzione a colpi di mazza dei reperti assiro-babilonesi nel museo nazionale di Kirkud, unici al mondo e di valore inestimabile per l’intera umanità
L’ottusità umana è sempre la stessa: i nazisti che ieri bruciavano i libri, questi lucidi pazzi assassini oggi dell’ISIS che oggi distruggono le statue.
Intorno un mondo colpevolmente idiota, ebete, distratto in attesa del prossimo video, del prossimo orrore, del prossimo disastro.
Anzi, visto che i video “disturbano” la proposta di alcune TV è di non trasmetterli nemmeno più perché – sia pur censurati – potrebbero far inorridire le anime belle
E SI VUOLE VINCERE LA GUERRA AL TERRORISMO COMPORTANDOSI COSI’ !?
ITALIANI, SVEGLIA, NON FATEVI IMBROGLIARE
Raramente capita di ascoltare una campagna di “lecchinaggio” così smaccatamente demagogica come quella che la gran parte delle testate giornalistiche e TV ha incensato nei confronti del premier Matteo Renzi nelle ultime settimane e soprattutto in occasione del suo primo anniversario al governo. L’Italia doveva cambiare in 100 giorni e intanto un anno è già passato.
I fatti sono drammaticamente più chiari delle parole e dei turiboli incensanti. Intanto segnatevi che per Renzi il Jobs Act porterà 200.000 posti di lavoro in un anno. Segnatelo, perché credo resterà una delle sue tante bufale, così come non basta parlare di “riforme” tirandone fuori una alla settimana per effettivamente FARLE e un anno dopo il debutto quanto FATTO rispetto a quanto PROMESSO non rappresenta neppure il classico topolino.
Al concreto: dov’è la riforma della pubblica amministrazione? Dove sono i risparmi e tagli di spesa pubblica, dove sono le “semplificazioni” di cui si è letto tanto, ma che sono alla fine risultate cose minime, ridicole, nulla di sostanziale?
Forse è mutato l’atteggiamento del governo verso le lobby delle autostrade, delle assicurazioni, dei taxisti, dei farmaci, dei petrolieri?
Funziona forse meglio la sicurezza interna e internazionale rispetto ad un anno fa? Sono migliorati i servizi? E come mai non decolla il PIL se il 2015 doveva essere l’anno della svolta? Sono stati risolti i dubbi della Corte Costituzionale rispetto alla legge elettorale?
Soprattutto, che mostro di nuova Costituzione uscirà da un dibattito politico così caotico e sfilacciato?
MOGHERINI: ITALIA UMILIATA
Che Renzi conti poco in Europa al di là di quanto imperversi sulle TV italiane è confermato dalla figuraccia che è stata imposta alla nostra “Alta Rappresentante per la politica estera e la sicurezza europea”. La nostra ex ministro degli esteri italiana Federica Mogherini in Europa conta infatti come il due di picche quando la briscola è quadri visto che Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea e noto intrallazzatore lussemburghese, ha deciso di sottrarre alla competenza della commissaria italiana anche le materie che riguardano la sicurezza comune affidandole a Michel Barnier.
Già il mandato della Mogherini era cominciato con una vistosa mutilazione con le politiche di difesa dell’Unione trasferite d’ufficio al polacco Donald Tusk, così come lo scottante dossier sul programma nucleare iraniano non è passato – come si sarebbe dovuto – alla stessa Mogherini ma è rimasto nelle mani dell’Alto rappresentante uscente, la signora Catherine Ashton.
Poi c’è stata la crisi russo-ucraina che poteva essere un esordio importante per la neo-commissaria se solo l’avessero chiamata a partecipare alle trattative per il cessate-il-fuoco. Invece, a Minsk – dove hanno firmato gli accordi di tregua – a rappresentare l’Europa c’erano la solita Merkel e il presidente francese François Hollande.
Eppure, la scorsa estate, Renzi aveva spacciato la sistemazione della Mogherini come una grande vittoria e gli italiani se la sono bevuta al punto che, quando la nomina è finalmente arrivata, è stata salutata come un eccezionale risultato dell’ abilità del premier e della credibilità del nostro Paese all’estero.
Balle: era, invece, la solita bufala che puntualmente emarginava l’Italia che avrebbe potuto ambire a ricoprire un incarico di sostanza all’interno della Commissione, come ad esempio rivendicare uno dei commissari che incidono sull’economia, le monete, il commercio, la pesca o l’agricoltura.
Se il nostro premier avesse un minimo di amor proprio dovrebbe imporre ora alla signora Mogherini di lasciare immediatamente il suo ufficio a Bruxelles per una questione di offesa alla dignità nazionale, ma questa è merce dimenticata da tempo.
La stessa Mogherini, con patetiche espressioni di circostanza, si ostina a dire però che va tutto bene, che le scelte compiute sono state condivise. La poveretta parla di “gioco di squadra”, peccato che – da quando è cominciata la partita – lei sia rimasta in panchina e lì l’hanno lasciata, pur di non farle toccare palla.
VCO: LE RESPONSABILITA’ NELLA SANITA’
La sanità del VCO non suscita entusiasmi a Verbania mentre in Ossola, diffusasi la voce di una chiusura del DEA a Domo, è in atto una comprensibile e giustificata rivolta.
Il problema è che in una provincia come la nostra OCCORRONO DUE DEA perché chiuderne uno – fosse a Domo o a Verbania – crea un obiettivo e documentato rischio per la pelle della gente.
La Regione chiede risparmi, ma si assumerà la responsabilità delle proprie scelte, ammesso che qualcuno si degni di contestargliele.
Queste scelte sono POLITICHE e DEVONO RICADERE SUI RESPONSABILI POLITICI perché qualsiasi reparto “doppio” può essere uno spreco, ma non una struttura fondamentale per l’emergenza come i DEA. Quindi RESPONSABILITA’ POLITICHE, ma DI CHI ?
Il vicepresidente della regione (e assessore al bilancio e finanze), il verbanese Aldo Reschigna, è del PD, i sindaci di Domo, Omegna e Verbania pure, tutti e 3 del PD. Il presidente della provincia anche, così come del PD è il presidente della giunta e l'assessore regionale alla sanità.
NON E' IL CASO DI SOTTOLINEARE QUESTE UNIVOCHE RESPONSABILITA' POLITICHE e – tenendo insieme finalmente TUTTA la provincia – protestare e chiedere che i DEA continuino a restare 2, come da logica e nell'interesse di tutti i cittadini ?
Domanda che giriamo ai diversi “Comitati” che erano sempre in prima fila a sbracciarsi contro Cota e oggi invece sono silenti come paracarri.
Non è lo stesso, unico deputato locale on.le Borghi – pure lui del PD – a dirci tutti i giorni della peculiare “specificità montana” del VCO e del conseguenti vantaggi che ci dovrebbe portare .
Immaginatevi se questa vicenda fosse stata portata avanti dalla precedente giunta e maggioranza regionale: minimo tutti in piazza!
Su tutti, comunque, la più bella (o tragica) ipocrisia è quella della segretaria provinciale del PD signora Trapani che evidentemente non sa più che pesci pigliare e se la prende quindi con “gli altri” (“altri” chi?) , ma di dimettersi per l' evidente “nulla contare” suo e di tutte questi personaggi del SUO partito a livello nazionale e regionale non se ne parla proprio.
La gente sembra cloformizzata. Si risveglierà?
LA MOSCHERUOLA: SECONDA EDIZIONE
Esaurita la prima edizione in soli 40 giorni, è’ in libreria la seconda edizione del mio libro “LA MOSCHERUOLA – 60 ANNI DI VITA ITALIANA”.
Rispetto alla prima edizione sono stati corretti alcuni errori ed imprecisioni ed è stato integrato il testo con altri dettagli e ricordi. Invito i lettori de IL PUNTO a richiedermi il volume ricordando di indicare anche il vostro indirizzo postale per la spedizione, che per i lettori de IL PUNTO è gratuita (costo del volume 12 euro, 10 euro da 2 copie in su, ricordando che il ricavo del libro è devoluto al VERBANIA CENTER ) Per richiedere LA MOSCHERUOLA scrivete a marco.zacchera@libero.it e – a richiesta – in OMAGGIO verrà anche inviata una copia di INVERNA, un mio volume pubblicato nel 2012.
Per acquistare il libro presso la vostra libreria il codice ISBN è 978-88-7245-298-1
BUONA SETTIMANA A TUTTI!
MARCO ZACCHERA